Emarginata dai compagni perchè non trattiene i suoi bisogni fisiologici, accudienza solo un’ora

 
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Capici ha presentato un esposto

Gela. Costretta a farsela addosso mentre era appoggiata sul banco di scuola per la mancanza di una accudiente. L’insegnante di sostegno è prevista solo un’ora al giorno. A causa del cattivo odore, una bimba di otto anni, con problemi mentali, è stata presto emarginata dai compagni di scuola e allontanata dalla classe. L’incolpevole alunna ha atteso l’arrivo della madre seduta sul water di un servizio igienico della scuola “Giovanni XXII”, diretta da Maurizio Tedesco, nella periferia a nord della città. L’episodio, dall’inizio dell’anno scolastico, si è verificato almeno due volte e “potrebbe accadere ancora a causa della mancanza di fondi che impedisce di garantire la presenza continua di un accudente durante le ore di lezione” – sottolinea l’avvocato Paolo Capici, deciso a sporgere formale denuncia alla Procura della Repubblica presso il tribunale di contrada Giardinelli. “La bambina viene assistita dalle 10,30 alle 11,30 – ammette Maurizio Tedesco, dirigente scolastico – Purtroppo i fondi non ci permettono di garantire un’assistenza a tempo pieno. L’orario, comunque – aggiunge –  è stato concordato con la madre che si è resa disponibile di badare la figlia, per le emergenze, durante le altre ore di lezione”. Il dirigente avrebbe chiesto a Rosaria S., madre della piccola, di sopperire alla mancanza dell’accudente con un bidello, scatenando l’ira di Capici, legale a tutela dei disabili. “Quando i dirigenti non hanno personale qualificato devono provvedere le amministrazioni comunali – aggiunge paolo Capici – non con un’ora al giorno. I bambini, con problemi mentali, non sono orologi che si programmano. Possono avere l’esigenza di andare in bagno in qualsiasi momento. Il preside dovrebbe sapere che il servizio deve essere espletato durante tutte le ore di lezione ma non facendo ricorso agli operatori scolastici. Se questo non avverrà, io, tramite i genitori, proporrò una denuncia alla Procura della Repubblica”.

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