“Era il fidanzato di mia figlia”, il risvolto drammatico della morte di Salvatore

 
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Gela.  Un destino crudele ieri ha ucciso Salvatore Scerra. Una morte inspiegabile, inaccettabile, che si macchia di un duplice sapore amaro.

A essere coinvolto insieme al giovane motociclista scomparso, infatti, è stato involontariamente il padre della fidanzata del diciassettenne. Nessuno se ne capacita. “Non conoscevo Salvatore, è successo tutto nel giro di pochi istanti. Lo scooter è sbucato dal nulla – ha detto il conducente della Grande Punto- capisco l’enorme dolore dei genitori, anche io sono un padre”.

Sull’incidente mortale hanno aperto un fascicolo i carabinieri. Non ci sono indagati. I militari dell’arma non hanno ritenuto opportuno ritirare la patente allo stesso conducente della “Grande Punto”. Anche una prima ricostruzione della dinamica dei fatti confermerebbe l’accidentalità del sinistro mortale. 

Non ci sono parole per spiegare un dolore di dimensioni enormi che lasciano i parenti e la città intera nello sconforto.  La madre che nella disperazione chiede al figlio di alzarsi e tornare a casa, è un tonfo al cuore. Una vita contrassegnata dal sorriso, quello che rimarrà impresso nella mente di chi l’ ha conosciuto. La beffa del destino ha voluto che un ragazzo d’altri tempi lasciasse questo mondo per giungere in Paradiso. Perché è li che andrà il piccolo Salvo. Tra i ricordi di chi lo amato siamo certi, che continuerà a vivere “La perla di casa Scerra”.  Ancora una volta le strade gelesi si macchiano di sangue e ancora una volta i dubbi attanagliano l’anima : era una tragedia che si poteva evitare?

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