Estorsioni e cantieri, in dodici davanti al gup: la Dda pronta a chiederne il rinvio a giudizio

 
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Gela. Il prossimo novembre si dovranno presentare davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta. Indagini chiuse. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia nissena hanno chiuso le indagini. Sono in totale dodici i coinvolti. Tutto ruoterebbe intorno alle presunte richieste estorsive recapitate ad alcuni gruppi imprenditoriali della città e ad esercenti locali. Questa volta, però, sia gli imprenditori al centro del caso che il titolare di una delle attività risultano, a loro volta, tra gli indagati. Così, i magistrati della Dda hanno stretto il cerchio intorno ad un gruppo di presunti esponenti della stidda. Tra gli indagati, ci sono Simone Nicastro, Orazio Luciano Curvà, Emanuele Palazzo, Giuseppe Caci, Umberto Barone, Salvatore Antonuccio, Paolo Di Maggio e Giuseppa Palazzo. Presunti elementi investigativi sono emersi anche nei confronti di Giuseppe Nocilla, Guido e Angelo Cirignotta, esercenti ed imprenditori che, però, risultano anche tra le parti offese. Negli scorsi anni, sono stati vittime di attentati incendiari che colpirono alcuni loro cantieri. Gli approfondimenti dei magistrati della Dda avrebbero tratto spunto da un’altra maxi inchiesta, ribattezzata “Agorà”. Solo qualche settimana fa, uno dei filoni processuali è arrivato in Cassazione. Nel pool difensivo, ci sono gli avvocati Nicoletta Cauchi, Ivan Bellanti, Davide Limoncello, Salvo Macrì, Maurizio Scicolone, Cristina Alfieri, Giovanna Zappulla, Guglielmo Piazza, Alfredo D’Aparo e Giuseppe Zampogna. 

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