Firme false per un ex consigliere, la difesa ricusa il giudice: no alla richiesta

 
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Gela. Proseguirà davanti al giudice Manuela Matta il processo a carico dell’ex consigliere comunale di Forza Italia Francesco Muncivì, accusato di falso in scrittura privata.

Il magistrato, infatti, ha respinto la richiesta di astenersi dal proseguire il dibattimento presentata dai legali dell’imputato, gli avvocati Antonio Gagliano e Flavio Sinatra.
Stando alla difesa, infatti, la presenza del giudice nel collegio che, ad inizio luglio, condannò a dieci anni di reclusione lo stesso Muncivì, a conclusione di un dibattimento scaturito dall’inchiesta antimafia “Casa Nostra”, non le avrebbe assicurato la necessaria serenità di giudizio.
Il giudice Matta, però, ha escluso la sussistenza delle condizioni per astenersi. Così, il processo di primo grado si concluderà davanti a lei. Stando alle accuse, l’ex consigliere comunale avrebbe apposto firme false su alcuni atti relativi alla cooperativa edilizia Città Futura, già impegnata nei cantieri del complesso Modernopoli.
L’imputato, però, avrebbe firmato con il nominativo dell’allora presidente della coop Massimiliano Lavore che si è costituito parte civile con l’avvocato Riccardo Lana.
Proprio il legale, nel corso delle precedenti udienze, ha sottolineato come i casi da imputare alla condotta di Muncivì siano maggiori rispetto a quelli finiti al centro del dibattimento. Gli avvocati Gagliano e Sinatra, comunque, hanno chiesto lo svolgimento di una perizia calligrafica.

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