Fuoco incrociato in maggioranza, scoppia caso antiracket: “Una Buona Idea”, “dichiarazioni Trainito gravissime”

 
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Trainito e il sindaco Lucio Greco

Gela. Se il Pd e il sindaco Lucio Greco sembrano poter ritornare sul viale del pieno dialogo, come hanno fatto intendere questa mattina, durante la visita del ministro Giuseppe Provenzano, il resto della maggioranza rischia di sbandare. Adesso, si apre un nuovo fronte di scontro, quello dell’antiracket. Al gruppo di “Una Buona Idea” non sono piaciute le frasi postate sui social dal neo manager della Ghelas Francesco Trainito, scelto direttamente dal sindaco Lucio Greco. L’imprenditore, che da anni è tra i riferimenti principali delle associazioni datoriali in città e ha presieduto la sezione locale di Confcommercio, ha criticato le esternazioni del commissario Annapaola Porzio, che a sua volta, durante l’assemblea nazionale dell’antiracket, tenutasi in città, ha spiegato di non aver gradito l’assenza delle organizzazioni datoriali. L’affondo nei confronti di Trainito è pesante e arriva da suoi ex compagni di avventura, almeno in campagna elettorale. “Abbiamo letto le dichiarazioni dell’amministratore delegato della Ghelas Francesco Trainito, rese peraltro con un post su facebook, con le quali attacca la recente manifestazione dell’associazione antiracket nazionale e il commissario straordinario Annapaola Porzio, rea di non aver coinvolto le associazioni datoriali locali – dicono il presidente Giovanni Scicolone e il segretario Rino Licata – non vogliamo entrare nel merito della polemica, consideriamo però gravissimo che si attacchi, deridendolo e sbeffeggiandolo ai limiti del vilipendio, chi rappresenta lo Stato e i cittadini, peraltro in un terreno minato e delicatissimo come l’antiracket e più in generale la lotta alla mafia”.

Una frecciata che lascia il segno, soprattutto considerando che il gruppo di “Una Buona Idea” e quello di Tranito hanno condiviso la stessa lista a supporto dell’attuale sindaco Lucio Greco. Parlano i vertici del movimento, ma è chiaro che ci sia anche la condivisione del vicesindaco Terenziano Di Stefano e dei consiglieri Rosario Faraci e Davide Sincero. “Riteniamo che ogni manifestazione che contesti il sistema mafioso sia una manifestazione sempre giusta e opportuna e nessuno ma proprio nessuno si deve arrogare il diritto di parlare di “convegno autoreferenziale”. Non accettiamo che venga svilito in questo modo il ruolo dei ragazzi e la loro buona fede, con definizioni del tipo “scolaresche utili solo a riempire una sala vuota” – continuano – perché siamo fermamente convinti che prima che gli stessi partecipino a convegni di questo tipo , il dibattito, il confronto parta sempre dalle famiglie sane che li sostengono. Questo dobbiamo sempre tenerlo presente. Gli studenti hanno ancora una volta manifestato con grande interesse e grande partecipazione e sono sempre loro la base da cui partire”. I vertici di “Una Buona Idea” chiedono a Trainito di chiarire. “Riteniamo che l’amministratore delegato della Ghelas debba chiarire a che titolo abbia reso queste dichiarazioni e inoltre se ha da dire cose importanti invece di cercare incontri a porte chiuse – concludono Scicolone e Licata – faccia i dovuti passaggi con gli organi competenti. La lotta alla mafia è una prerogativa di tutta la società sana senza alcuna distinzione di interesse”. L’antiracket spacca I “civici” e non è da escludere che qualche rugine se la portino ancora dietro, soprattutto dopo la nomina di Trainito alla guida della Ghelas, che ha scontentato per il metodo usato da Greco.

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