“Futuro Ato incide sulla spesa pubblica”, Di Stefano: “Greco porti la vicenda in consiglio”

 
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Di Stefano e il gruppo dirigente di "Una Buona Idea"

Gela. La conclusione della fase di liquidazione dell’Ato rifiuti non può essere affrontata come se fosse “un fatto privato”. L’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano e il gruppo civico di “Una Buona Idea”, sono invece convinti che la questione vada portata in consiglio comunale. Negli ultimi giorni, sono ripresi i contrasti a distanza tra il sindaco Lucio Greco, che sostiene la linea del commissario Ato Lucisano, e i sei primi cittadini che invece spingono per l’assemblea, così da valutare l’avvento della Srr4 e la sostituzione dello stesso commissario. “Ato Cl2 sì oppure  Ato Cl2 no. La vicenda pare si sia ridotta ad una lotta tra guelfi e ghibellini che tiene fuori però la città e il consiglio comunale, circa i vantaggi o gli svantaggi in merito alla decisione finale da assumere. La diatriba non può ridursi a mero scambio di dichiarazioni a mezzo stampa tra sindaci, Se c’è una cosa da fare invece, nell’ottica della chiarezza di visione, è informare la città proprio in seno al consiglio comunale. Vanno verificati pubblicamente quali siano i benefici che si trarrebbero se la gestione passasse in capo alla Srr o di contro quali potrebbero essere gli svantaggi, qualora ce ne fossero. Il tutto con documenti alla mano. Se da questa analisi emergerà che la città ne trarrebbe solo vantaggi, qualora l’assemblea dell’Ato deliberasse la cessione alla Srr, allora che questa deliberazione avvenga senza più indugi e inutili polemiche – dice Di Stefano – coinvolgere la città, per mezzo del consiglio comunale, che al momento viene volutamente estromesso ì, sarebbe saggio e doveroso. In fondo, l’assise civica è chiamata a votare i bilanci consolidati o i bilanci delle partecipate e per lo stesso principio direi che non può essere estromessa dal tema. Non è un argomento di nicchia, per ora volutamente circoscritto alle sole dichiarazioni tra sindaci”.

Proprio Di Stefano fa notare che sia per il servizio rifiuti, ora in house, sia per il futuro dell’Ato, prevalgono solo le polemiche politiche. “Qualcuno, in questo caso il sindaco, riferisca dei pro e dei contro e metta la città nelle condizioni di comprendere quale sia la decisione più saggia, anche in ragione del fatto che il tema è intimamente connesso alla spesa pubblica. Sia chiarezza la parola d’ordine. E’ l’unica via percorribile oppure il cittadino sarà autorizzato a pensare che la polemica che tiene banco da giorni è costruita solo per mantenere in piedi un posto di potere. Il tutto, mentre si chiede di inibire l’uso dei social al responsabile di Impianti Srr. Speravamo che dopo la votazione del Pef, peraltro da noi sostenuta proprio per consentire alla città un servizio di raccolta efficiente ed efficace, che in ogni caso siamo responsabilmente contenti di aver caldeggiato e votato, si potesse giungere ad un’armonia ma noto che siamo ben lontani dal raggiungerla. Noto – aggiunge l’ex assessore – con mio grande rammarico, che invece di pregiarci del servizio, organizzare campagne di sensibilizzazione nelle scuole e con le associazioni del terzo settore per potenziare il senso civico e invitare a raggiungere risultati ancora più importanti facendo sentire tutti protagonisti di questo cambiamento in atto, tutto poi si riduce ad una polemica che, di fatto, oscura il cambiamento che è in atto e che peraltro viene alimentata come fosse un argomento privato e non della città”.

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