“Gli è stato negato il diritto allo studio”: famiglie alunni disabili vincono al Tar

 
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Gela. Un diritto costituzionale, quello allo studio, violato a causa della scarsità di risorse economiche che non avrebbe permesso a tre istituti scolastici cittadini di assicurare, per l’intero anno, la presenza d’insegnanti di supporto ad alunni diversamente abili.

A sancire la vittoria giudiziaria di tre famiglie che, davanti all’impossibilità per i figli di avere a disposizione un insegnante di sostegno come previsto dalla normativa in materia, hanno scelto la via dei tribunali, sono stati i magistrati del Tar di Palermo.
“Come accaduto anche in altre occasioni – spiega l’avvocato Olaf Orlando che ha seguito i tre procedimenti – i magistrati amministrativi hanno riconosciuto la violazione di un diritto fondamentale come quello allo studio. I fondi a disposizione degli istituti scolastici sono molto limitati così, al massimo, si riesce a garantire la presenza di un insegnante per diciotto ore settimanali e non in base al principio dell’1/1, quindi a tempo pieno”.
Il legale, insieme al collega Maurizio Cannizzo, ha portato avanti i ricorsi presentati dalle famiglie anche su indicazione dell’associazione Sfida che si occupa di tutelare i diritti dei diversamente abili.
“Adesso – conclude l’avvocato – il ministero dell’istruzione dovrà pagare un risarcimento di circa mille euro per ogni mese non coperto dalla presenza d’insegnanti di sostegno. Senza la loro presenza, molti alunni con gravi disabilità rischiano, addirittura, di regredire perdendo le conoscenze già acquisite”.

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