Il Comune deve pagare tredici milioni di euro all’Ato, Panebianco in commissione: “Le trattative con la giunta continuano”

 
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Gela. Le conferme sono arrivate direttamente dal commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco, sentito insieme ai revisori e ai funzionari contabili dell’ente

davanti ai componenti della commissione comunale bilancio.

L’audizione in commissione bilancio. Il presidente Salvatore Scerra e gli altri consiglieri Romina Morselli, Vincenzo Cirignotta, Sandra Bennici e Simone Morgana stanno cercando di fare chiarezza intorno all’effettivo peso di crediti e debiti nei rapporti finanziari tra il Comune e le società partecipate, compreso appunto l’Ato ambiente Cl2. In totale, in base al saldo del dicembre 2015, sono circa tredici milioni di euro quelli dovuti dall’ente comunale all’Ato. Somme accumulate in un arco temporale di almeno sei anni, ad iniziare dal 2010, e relativi ai costi di conferimento nella discarica Timpazzo. “Le nostre cifre e i nostri bilanci sono certificati – spiega lo stesso Panebianco – siamo convinti che l’amministrazione comunale salderà quanto previsto. Nessuno vuole mettere in difficoltà i conti dell’ente, sto solo svolgendo l’incarico assegnatomi”. Il debito da tredici milioni di euro non è ancora stato inserito tra i numeri del bilancio di previsione 2016. Inoltre, le certificazioni ufficiali di debiti e crediti legati ai rapporti finanziari con le società partecipate vanno inserite nel consuntivo 2015, non arrivato in aula. Così, il presidente Salvatore Scerra e gli altri componenti della commissione bilancio stanno vagliando tutti i rapporti tra Comune e società partecipate. “I dati sono chiari e le trattative con l’amministrazione comunale sono in corso – continua Panebianco – noi siamo disponibili anche ad accettare una rateizzazione. Di certo, le somme vanno incassate per intero. Una minima parte è stata saldata. Ogni comune che fa parte dell’Ato paga i servizi in base alle quantità conferite in discarica. Il principio è quello che seguiamo per tutti gli enti”.

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