“Il sindaco Greco dimostra nervosismo”, Catania: “FdI ha garantito royalties e accordo porto”

 
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Il parlamentare Ars Giuseppe Catania

Gela. “Capisco il nervosismo del sindaco Greco ma le sue affermazioni mi sembrano fuori dalle righe. Quando mi ha contattato, io e il partito ci siamo sempre messi a disposizione della città”. Il parlamentare Ars meloniano Giuseppe Catania tiene a ribadire che nonostante l’opposizione all’amministrazione comunale Fratelli d’Italia ha pieno interesse allo sviluppo del territorio locale. “Sono i fatti a smentire il sindaco che ci invita invece a lavorare di più per la città – sottolinea – siamo intervenuti subito quando si è trattato dell’emendamento per l’uso delle royalties estrattive anche per finalità diverse da quelle vincolate dalla normativa in materia. Grazie a Fratelli d’Italia è stato finalmente chiuso l’accordo attuativo per gli interventi al porto rifugio, passo atteso da anni. Probabilmente, il sindaco è nervoso per via della difficile situazione finanziaria dell’ente comunale e posso comprenderlo. Sono certo, infatti, che anche il prossimo sindaco sarà atteso da un compito molto difficile, vista la situazione attuale. A maggior ragione, ritengo che la città abbia bisogno di una guida espressione della stessa coalizione politica che governa a Roma e a Palermo, così da avere una massima convergenza nelle scelte”. Catania e i riferimenti locali di Fratelli d’Italia hanno più volte premuto sul tasto dell’unità del centrodestra, senza per nulla abdicare all’idea di avere un proprio rappresentante nella corsa alla poltrona di primo cittadino. “Tra fine mese e le prime settimane di ottobre – sottolinea – riprenderemo il tavolo di confronto con tutte le altre forze della coalizione di centrodestra, con l’obiettivo di un percorso condiviso”. Infine, il parlamentare Ars non fugge dalla questione dei definanziamenti decisi su progetti proposti dall’amministrazione comunale.

Il dem Peppe Di Cristina ha richiamato FdI alle proprie responsabilità, dato che tra le proprie fila annovera il ministro Raffaele Fitto, a capo di uno dei dicasteri strategici per il Pnrr. La revisione di diverse linee dovrebbe portare allo stop dello stanziamento per la riqualificazione di Montelungo. “Di Cristina dovrebbe mettere da parte la lente ideologica e valutare con onestà intellettuale – conclude – loro dovrebbero spiegare come mai nelle linee del Pnrr sono state inserite opere, soprattutto infrastrutturali, impossibili da completare e rendicontare entro il 31 dicembre 2026. Per opere con valore inferiore ai due milioni di euro, gli studi dicono che ci vogliono non meno di tre-quattro anni tra progettazione e avvio dei lavori. La forbice si amplia per opere ancora più consistenti, superiori ai due milioni di euro, si può arrivare fino a sette anni per completare. Il ministro Fitto invece ha voluto evitare conseguenze peggiori spostando diverse linee sui fondi Fsc, privi di questa rigidità temporale. Nessuno ha intenzione di danneggiare la città”.

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