Il tunisino arrestato per violenze alla figliastra accusato anche d’incesto

 
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Gela. Il tunisino arrestato con l’accusa di abusi sessuali e continue violenze nei confronti della figlia della nuova moglie rimarrà in carcere.

Ai reati contestatigli è stato aggiunto anche quello di incesto. Ieri, il giudice Paolo Fiore, lo ha interrogato alla presenza del suo legale di fiducia, l’avvocato Rosario Giordano, sempre presso il carcere di contrada Balate. Il tunisino ha negato gli episodi contestatigli a conclusione di una complessa e mirata indaginecoordinata dal sostituto procuratore Lara Seccacini, dal personale dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico del commissariato di via Calogero Zucchetto, insieme al personale della sezione di Polizia giudiziaria della procura. L’uomo è accusato di ripetuti abusi nei confronti della figliastra della moglie. La vicenda sarebbe andata avanti per almeno due anni. Durante questo periodo il tunisino avrebbe sottomesso la giovane, impedendole di frequentare nuove amicizie e decidere liberamente anche se uscire o restare tra le quattro mura domestiche teatro delle violenze. Sono state le tre figlie avute con la nuova moglie a decidere di collaborare con la giustizia. Le stesse, per anni, avrebbero taciuto proprio per timore di ripercussioni. L’uomo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era riuscito a soggiogarle, sia fisicamente che psichicamente. Spesso diventavano incolpevoli vittime di aggressioni, come confermato dai numerosi referti medici del Pronto soccorso del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”. Le indagini potrebbero essere estese ad altri componenti della famiglia. 

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