Imprese indietro con i pagamenti e lavoratori in attesa: Fiom lancia l’allarme

 
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Gela. I metalmeccanici della Fiom lanciano l’allarme: le aziende dell’indotto Eni e, di conseguenza, i loro dipendenti si trovano sempre più in difficoltà.

Durante il direttivo interno convocato dal segretario provinciale Orazio Gauci, comunque, non sono mancate accuse contro il sistema degli eccessivi straordinari messo in atto nello stabilimento.
Davanti ad una mole di lavoro maggiore, infatti, i dirigenti delle aziende dell’indotto preferirebbero utilizzare le ore di straordinario piuttosto che richiamare il personale attualmente fuori dalla produzione.
Lavoratori e sindacalisti, inoltre, non hanno nascosto i ritardi nei pagamenti già accumulati dai titolari delle nuove società, appena entrate nella dimensione dell’indotto.
“Purtroppo – spiega Orazio Gauci – i casi non sono sporadici. Alcune aziende sono indietro con i pagamenti e, fra le altre cose, non riescono ad assorbire il personale in esubero”. Altro punto toccato, quello del rispetto degli accordi extracontrattuali.
“Anche su questo versante – conferma il segretario dei metalmeccanici Fiom – ci sono casi spinosi che stiamo cercando di risolvere”.
Non è mancato neanche l’intervento del segretario della camera del lavoro Ignazio Giudice che ha puntato l’attenzione, fra le altre cose, sulla questione delle liste di disponibilità: uno strumento, previsto dal protocollo dello scorso luglio, che non è ancora stato attivato.

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