Informativa antimafia dubbia: i giudici: “lavori cava possono proseguire”

 
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Butera. Un’informativa antimafia atipica potrebbe costare cara all’azienda che gestisce la cava di calcare di contrada Piano Alastra. Il provvedimento rilasciato lo scorso settembre dai funzionari della prefettura di Agrigento: lancia dubbi su possibili infiltrazioni criminali all’interno della compagine societaria della New Ecology costruzioni di Licata.

Gli imprenditori, però, si sono rivolti ai giudici del tar di Palermo che, a loro volta, hanno bloccato l’efficacia dell’atto di sospensione dell’attività estrattiva in contrada Piano Alastra. In sostanza, i lavori all’interno della cava potranno proseguire fino a quando non verrà ulteriormente approfondita l’intera vicenda. I legali dell’azienda hanno contestato la fondatezza dello stop. Il gruppo, da diverso tempo, utilizza la cava: la concessione venne rilasciata sette anni fa. L’informativa “sospetta”, comunque, provocò l’immediata reazione dei funzionari dell’assessorato regionale all’energia. Un provvedimento di sospensione dell’attività estrattiva venne emesso a pochi giorni di distanza da quello dalla prefettura agrigentina.
Stando ai responsabili dell’assessorato, l’informativa atipica non avrebbe potuto consentire il proseguo dei lavori. A questi veti burocratici, si aggiunse la comunicazione, emessa dai tecnici del distretto minerario di Caltanissetta, di decadenza dei permessi necessari all’uso della cava.
Adesso, i magistrati amministrativi palermitani hanno deciso, attraverso un’ordinanza, di bloccare gli effetti della sospensione imposta dagli uffici dell’assessorato.
Una vicenda che, considerati i tempi fissati proprio dai giudici palermitani, sarà destinata a protrarsi a lungo.

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