L’affare dell’area mercatale, imprenditori contro: “Il terreno di Greco è vincolato”

 
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Gela. L’affitto di una nuova area per lo svolgimento del mercato settimanale si è ufficialmente trasformato in un intrigo burocratico. Da una parte, la Sifap dell’imprenditore Rocco Greco; dall’altra, invece, l’azienda del proprietario dell’attuale area mercatale di Settefarine, l’imprenditore Ignazio Missud.

Dopo la valutazione delle due offerte da parte dei componenti della commissione di gara, della quale fa parte anche il dirigente del settore affari legali di Palazzo di Città Maurizio Lanza, la gara sembrava oramai sorridere al gruppo Greco. In base ai verbali redatti, per l’azienda Missud si sarebbe rivelata fatale una particella di terreno, ricompresa nell’offerta presentata, risultata in comproprietà. Stando all’articolo 5 del bando, la proposta, in questo caso, doveva essere inoltrata non solo dall’imprenditore ma anche dal comproprietario. Cosa, invece, che non si sarebbe verificata. Quindi, fuori l’attuale titolare dell’area mercatale? Difficile dirlo.
L’imprenditore escluso, infatti, ha appena rilanciato chiedendo, a sua volta, l’eliminazione dalla gara dell’offerta targata Sifap. In sostanza, il terreno indicato dal gruppo Greco e destinato ad ospitare l’eventuale mercato settimanale in via Butera sarebbe, già da cinque anni, inserito in un vasto piano di zona, da circa 398 mila metri quadrati.
Di conseguenza, in base ad una nota inoltrata al settore affari legali, l’area Sifap sarebbe vincolata solo alla realizzazione d’insediamenti d’edilizia economica e popolare, rimanendo nella disponibilità delle cooperative o delle imprese finanziate per essere espropriata e urbanizzata. “Affinchè l’area della ditta Sifap – si legge nella nota – possa essere idonea allo svolgimento del mercato settimanale, dovrebbe essere svincolata, con apposita variante, dalla destinazione di zona C2 imposta con la delibera n.93 del 9 luglio 2009 del commissario ad acta e dal prg adottato, destinato fino al giugno 2015 a godere delle misure di salvaguardia. Quest’ultima considerazione è in contrasto con il secondo comma dell’articolo 9 del bando che recita, “condizione imprescindibile ai fini della stipulazione del contratto di affitto è che l’area sia attrezzata o sia resa tale entro mesi uno dall’aggiudicazione senza che sia necessaria alcuna variante allo strumento urbanistico”. Il possibile colpo di scena ha indotto i componenti della commissione a chiedere un chiarimento sul caso ai tecnici del settore urbanistica di Palazzo di Città.
Adesso, la proclamazione dell’eventuale vincitore è rinviata a data da destinarsi. L’area mercatale, con relativo affitto, fa gola e nessuno sembra voler mollare la presa.

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