L’inchiesta antimafia “Redivivi”, torna in libertà un giovane bracciante: revocati gli arresti domiciliari

 
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Gela. Lascia gli arresti domiciliari e torna in libertà. Il ventenne romeno Petrut Ursica è stato coinvolto nell’inchiesta antimafia “Redivivi”, condotta dai magistrati della Direzione distrettuale di Caltanissetta. Si alleggeriscono le accuse. E’ accusato di aver fatto parte di un presunto gruppo, retto dalla famiglia Trubia, in grado di controllare diversi affari tra le campagne della città e di gestire un vasto giro di droga. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta Alessandra Giunta ha accolto le richieste arrivate dal difensore di fiducia del giovane, l’avvocato Salvo Macrì. Proprio il legale ha sottolineato come gli stessi magistrati della Dda nissena abbiano praticamente ridimensionato il ruolo di Ursica, mettendo in discussione l’accusa di associazione mafiosa. Non a caso, la difesa ha già optato per il patteggiamento che riguarda l’unica accusa ancora in piedi, ovvero quella del possesso di una pistola. E’ ancora in atto l’udienza preliminare scattata dopo la chiusura delle indagini. Elementi che hanno convinto il gup a dire sì alle richieste e a revocare gli arresti domiciliari imposti al bracciate romeno che già in sede di interrogatorio di garanzia aveva ribadito di conoscere alcuni degli altri indagati solo per ragioni legate all’attività lavorativa svolta tra i campi. 

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