La crisi dell’indotto Eni, si rischia lo sciopero in Sudelettra: alla Gradito evitata la cassa integrazione

 
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Gela. Prosegue lo sciopero dei lavoratori del gruppo Eurotec dopo la rottura delle trattative tra la dirigenza dell’azienda metalmeccanica e i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm. Senza risposte sciopero anche in Sudelettra. In ballo, ci sono il contratto di secondo livello e le retribuzioni arretrate richieste dagli operai che presidiano l’ingresso dello stabilimento Eurotec di contrada Brucazzi. Una mobilitazione che potrebbe ripetersi tra qualche giorno, con protagonisti diversi. I segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese attendono risposte dalla dirigenza di Sudellettra. Anche in questo caso, al centro del contendere c’è la volontà dei titolari dell’azienda, impegnata come Eurotec tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, di tagliare il secondo livello contrattuale, comprese la quattordicesima mensilità e le altre indennità. Una mossa ritenuta strumentale dai sindacati ma che, allo stesso tempo, gli imprenditori giustificano davanti alla stagnazione delle commesse Eni e ad evidenti crisi di cassa.

Niente cassa integrazione per Gradito Oleodinamica. Intanto, nonostante il fermo degli impianti di raffineria ed in attesa che qualche cantiere possa iniziare a partire, all’ufficio provinciale del lavoro di Caltanissetta si è evitato l’avvio della cassa integrazione straordinaria per trentadue operai della società Gradito Oleodinamica. Il gruppo, a sua volta impegnato nell’indotto della fabbrica Eni, ha scelto di mettere da parte la soluzione degli ammortizzatori sociali visto l’avvio di lavori che dovrebbero assicurare l’utilizzo dei dipendenti per alcune settimane. Un panorama che conferma, ancora una volta, le enormi difficoltà vissute dalle aziende dell’indotto Eni e dagli operai che cercano di resistere, tra assenza di certezze e ammortizzatori sociali.

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