La crisi dell’indotto, gli operai della Fiom reclamano lavoro: “In fabbrica c’è un abuso di contratti a termine”

 
0

Gela. No al taglio dei contratti di secondo livello che riescono ancora ad assicurare un minimo di reddito ai tanti lavoratori dell’indotto Eni e stop all’uso indiscriminato dei contratti a tempo determinato.

“Un abuso dei contratti a tempo determinato”. Gli operai della Fiom Cgil si sono riuniti insieme al segretario regionale della categoria Roberto Mastrosimone, a quello provinciale Orazio Gauci e al segretario confederale Ignazio Giudice. Mentre tra qualche ora, in aula consiliare, andrà in scena un nuovo confronto tra operai dell’indotto e amministrazione comunale sugli sviluppi del protocollo relativo agli investimenti Eni, i metalmeccanici della Fiom si rivolgono anche ai manager di raffineria e ai vertici della multinazionale. “Si deve accelerare la procedura per affidare le aree dismesse ad aziende interessate ad investire in città”. Proprio il segretario confederale Ignazio Giudice ha posto l’accento sull’eccessivo utilizzo dei contratti a tempo determinato da parte delle aziende dell’indotto Eni.

I dipendenti Eurotec decidono dopo le proposte giunte dall’azienda. Intanto, i dipendenti di Eurotec si pronunceranno nelle prossime ore in merito al contenuto del confronto svoltosi tra sindacati e aziende tra i tavoli della prefettura a Caltanissetta. Dopo le quaranta ore di sciopero proclamate negli scorsi giorni, l’azienda ha confermato il taglio di alcune indennità e il riconoscimento della quattordicesima mensilità in base alla capacità produttiva di ogni lavoratore: tutto nel tentativo di essere più competitiva e ridurre i costi.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here