La Dda sequestra beni per 700 mila euro a Crocifisso Di Gennaro

 
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Beni per 700 mila euro sono stati sequestrati ad un uomo vicino al clan Emmanuello, Crocifisso Di Gennaro, 36 anni.

Su disposizione della DDA di Caltanissetta la Guardia di Finanza di Gela ha eseguito una vasta operazione volta a sequestrare il patrimonio riconducibile ad un noto soggetto malavitoso, vicino al Clan Emanuello e coinvolto nel traffico di sostanze stupefacenti.Di Gennaro era stato arrestato in passato più volte per traffico di droga. L’ultima volta tra il mese di agosto ed ottobre 2009, quando venne scoperto ad acquistare da alcuni fornitori palermitani circa 100 grammi di cocaina per un corrispettivo di 5.800 Euro da destinare alla cessione al dettaglio sulla piazza di Gela. Venne pizzicato la prima volta nel maggio 2008 in flagranza di reato poiché trovato in possesso di circa 32 grammi di cocaina.
Con l’operazione family market si scoprì un altro spaccato dell’attività criminale di Di Gennaro.

Il soggetto colpito dal provvedimento emerge da una precedente indagine dei Finanzieri di Gela – operazione Family market – nell’ambito della quale è stato stroncato un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Grazie alle intercettazioni era emerso che i soggetti, imparentati tra loro, e con il contributo determinante delle rispettive mogli e dei loro più stretti parenti ed affini, gestivano lo spaccio di cocaina nel comune di Gela, reperendola direttamente nel Nord Italia e/o nelle zona del catanese e del palermitano. Dopo la denuncia di 74 persone e l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 38 soggetti, i militari della Compagnia di Gela – al fine di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati dagli autori del reato – hanno esperito approfondite indagini patrimoniali volte a ricostruire la situazione patrimoniale, reddituale e finanziaria del soggetto al centro del traffico di sostanze stupefacenti e contiguo al clan Emanuello. Gli accertamenti, in forza della legge antimafia, sono stati estesi anche a tutto il nucleo familiare che nell’ultimo quinquennio ha convissuto con i soggetti colpiti dalla misura, nonché nei confronti delle società di cui i soggetti medesimi risultano poter disporre direttamente o indirettamente. A nulla, infatti, è valsa l’intestazione fittizia dei beni nei confronti dei parenti più prossimi e l’acquisto degli stessi mediante l’emissione di assegni circolari (bank draft appunto) tratti dai loro conti correnti: il codice antimafia – il grimaldello 2 utilizzato stavolta dalla Compagnia di Gela – è uno strumento innovativo che permette alla Polizia Giudiziaria di sequestrare beni e conti correnti la cui legittima provenienza non venga giustificata dal titolare effettivo. Il patrimonio sottoposto a sequestro ha un valore, da stime altamente prudenziali, di oltre € 700.000 e, nello specifico, consiste: 2 immobili; 1 terreno;  1 immobile abusivo in corso d’opera; 1 attività commerciale; 2 autovetture (di cui una BMW X5); 1 motoveicolo; 5 depositi bancari

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