La discarica Timpazzo rischia il collasso, conferiscono 38 Comuni

 
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Gela. La discarica di Timpazzo rischia di scoppiare. L’atteso investimento di dieci milioni di euro per l’ampliamento del sito di conferimento dei rifiuti potrebbe rappresentare la valvola di salvezza per i sette comuni appartenenti al virtuoso Ato cl2 guidato dal commissario Giuseppe Panebianco.

Attualmente, sono 38 i Comuni siciliani che conferiscono i loro rifiuti a Timpazzo. Con esattezza 31 in più rispetto ai sette appartenenti all’Ato Cl2.

Le vasche della discarica accolgono da diversi mesi i compattatori che effettuano la raccolta dei rifiuti a Piazza Armerina, Barrafranca, Pietraperzia, Vittoria e da due settimane anche quelli che operano in diversi 27 Comuni appartenenti agli Ato Ag2 e Ag3. Nonostante tutto quest’ultimi non porteranno particolari introiti all’Ato cl2.

“Non si guadagna – ammette Panebianco – perché si tratta di emergenze e noi interveniamo in mutuo soccorso su sollecito della Regione”.

La situazione dovrebbe tornare nella normalità dal primo gennaio, termine ultimo di conferimento fissato per gli ambiti territoriali del territorio agrigentino.

“Sono autorizzati a conferire presso la discarica di Timpazzo solo per dieci giorni – dice il commissario straordinario dell’Ato ambiente – Con esattezza fino a domani 31 dicembre. L’emergenza è scattata perché la ditta Catanzaro ha chiuso le porte ai compattatori della Dedalo ambiente. La ditta Catanzaro vanta un credito di diversi milioni di euro.

La scorsa estate Timpazzo aveva accolto anche le emergenze del palermitano a seguito della chiusura della discarica di Bellolampo.

“Nell’isola le discariche pubbliche sono solo due, compresa quella di Timpazzo – conclude Panebianco – le altre sono tutte privatizzate. La scorsa estate anche Palermo ha conferito da noi. Il commissario Marco Lupo, responsabile dell’Ufficio per l’emergenza idrica delle bonifiche, ha dato parere favorevole all’ampliamento di Timpazzo.

Abbiamo incaricato un tecnico per capire se intervenire con una o due vasche. Il finanziamento potrebbe ammontare anche a dieci milioni di euro”. 

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