La rabbia dei genitori: “Poteva uccidere mio figlio ma è ancora libero”

 
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Gela. “Tre fendenti, uno dei quali diretto allo stomaco. Il più grave al fianco sinistro, dove gli ha conficcato una lama di coltello a pochi centimetri dalla milza. Ha cercato di uccidere mio figlio, eppure adesso è libero di fare del male ancora”.

Con queste parole Rocco Ciaramella, commenta l’accoltellamento di suo figlio, sedicenne, avvenuto martedì mattina in un’aula dell’associazione “Tempio di Apollo”. Il centro presieduto da Valeria Caci, situato in via Ventura, nel cuore della città, per conto dei servizi sociali del comune si occupa della preparazione scolastica di particolari ragazzi. “Le lezioni sono riprese regolarmente – incalza Valeria Caci – Siamo stati contattati dai genitori degli altri ragazzi che frequentano il nostro centro. Ci chiedono di usare maggiore attenzione e di chiudere anche i balconi. Noi abbiamo deciso di andare avanti ma siamo terrorizzati. Quel ragazzo era a scuola con un coltello. Speriamo che un atto del genere non resti impunito, ci sembra strano questo atteggiamento. Non è semplice operare in queste condizioni. Non comprendiamo cosa possa avere indotto quel giovane a compiere un gesto estremo e folle allo stesso tempo”. Il quindicenne che ha accoltellato il compagno di classe è libero. Gli agenti del locale commissariato di polizia, che conducono le indagini, lo hanno denunciato a piede libero. Prima di ferire con un coltello il suo compagno di corso, secondo il racconto degli altri ragazzi presenti in aula, avrebbe preso a pugni una parete. Un gesto insolito che non è passato inosservato nemmeno agli occhi degli educatori che prestano servizio di volontariato per l’associazione “Tempio di Apollo”. “Mio figlio è ricoverato da ieri in un lettino del reparto di Chirurgia del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele – precisa Ninfa Iudici – E’ stata accertata una ferita profonda oltre 4 centimetri ma nella sua maglietta sono ancora visibili i tre colpi di coltello che quel ragazzo non ha esitato a sferrare contro mio figlio. Quello diretto allo stomaco lascia presupporre al peggio. Forse voleva ucciderlo. Il mio ragazzo frequenta l’associazione “Tempio di Apollo” per recuperare un anno scolastico ma ha rischiato di perdere la vita. Ci siamo rivolti ad un legale di fiducia per fare luce sulla terribile vicenda. Chiediamo solo che l giustizia faccia il suo corso. Non ci sentiamo sicuri se quel ragazzo continua a girare indisturbato e impunito”. 

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