Lavoratori in nero nelle aziende agricole locali, Pardo: “E’ vero e proprio schiavismo!”

 
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Gela. Quando i militari della Guardia di finanza sono entrati in azione hanno trovato 79 addetti alla trasformazione di prodotti agricoli, 39 dei quali lavoravano in nero. “Senza lavoro gli sfruttatori hanno gioco facile”. L’ispezione delle fiamme gialle ha interessato alcuni capannoni di contrada Burgio adibiti al confezionamento di carciofi coltivati nel territorio e immessi nella grande distribuzione. Al titolare della cooperativa, che non ha saputo produrre la documentazione dell’avvenuta assunzione per oltre la metà dei lavoratori impiegati, è stata inflitta una mega sanzione da 70 mila euro che potrebbe raddoppiare se non pagata entro due mesi. “Siamo tornati allo schiavismo – spiega Pino Pardo, segretario della Flai Cgil – I lavoratori preferiscono essere sfruttati pur di avere un reddito, anche saltuario e senza garanzie. Condanniamo il lavoro nero ma la crisi occupazionale agevola l’azione degli sfruttatori. Insieme alle altre sigle sindacali abbiamo organizzato la manifestazione Tenda rossa per avviare un’azione di contrasto del fenomeno a tutela degli operatori. Hanno partecipato anche i rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’amministrazione comunale. Comunque, i dipendenti di questa cooperativa non si sono mai rivolti ufficialmente al nostro sindacato. Solo qualche timido accenno”. Dura la condanna dei militari della Guardia di finanza che annunciano un inasprimento dei controlli mirati a contrastare il lavoro nero, considerato una vera a propria piaga diffusa nel tessuto economico locale. Le fiamme gialle sono certi che grazie ad uno grosso impegno sia possibile tutelare l’economia sana ed onesta, a salvaguardia dei lavoratori che, pur di vedersi garantita un’occupazione, sono disposti a essere assunti irregolarmente a qualsiasi condizione. Con la notifica della mega sanzione al titolare della cooperativa la Guardia di finanza ha concluso gli accertamenti di lavoro irregolare accertato all’interno della filiera produttiva per la lavorazione di prodotti ortofrutticoli. I 39 operatori sono risultati completamente abusivi, i finanzieri hanno confermato il mancati rispetto della nuova normativa che in caso di instaurazione di un rapporto di lavoro, obbliga il datore ad effettuare la comunicazione al competente centro per l’impiego entro il giorno precedente all’espletamento dell’attività. La cooperativa in questione era sorta con i contributi economici dell’allora Contratto d’Area per rilanciare il settore agricolo del meridione.

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