Le accuse di disastro ambientale ai manager Eni, le notifiche sarebbero irregolari: il gup valuterà gli atti

 
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Gela. Gli atti saranno valuti dal giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore. Il rischio, però, è che i ventidue decreti di chiusura indagine, con le relative richieste di rinvio a giudizio formulate dai magistrati della procura, non siano stati regolarmente notificati agli imputati.

L’accusa di disastro ambientale. Le eccezioni sono state sollevate proprio dai legali di difesa di manager e tecnici del gruppo Eni, finiti davanti al gup per rispondere di disastro ambientale, in relazione alle attività svolte dalle società del cane a sei zampe in città. Le accuse vengono mosse a Giuseppe Ricci, Battista Grosso, Bernardo Casa, Pietro Caciuffo, Pietro Guarneri, Paolo Giraudi, Lorenzo Fiorillo, Antonino Galletta, Renato Maroli, Massimo Barbieri, Luca Pardo, Alfredo Barbaro, Settimio Guarrata, Michele Viglianisi, Rosario Orlando, Salvatore Losardo, Arturo Anania, Massimo Pessina, Enzo La Ferrera, Marcello Tarantino, Gaetano Golisano ed Emanuele Caiola. L’unica notifica regolare, almeno stando a quanto emerso dai difensori, dovrebbe essere quella alla società Raffineria di Gela, chiamata a rispondere alle contestazioni. Davanti alle eccezioni difensive che, se accolte, potrebbero far ripartire il procedimento dalle fasi di indagine precedenti, il giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore ha scelto di valutare gli atti. Una decisione dovrebbe arrivare all’udienza del prossimo 12 aprile. Anche il pubblico ministero Monia Di Marco ha chiesto di poter verificare la procedura di notifica degli atti agli imputati. Intanto, il procedimento rimarrà davanti al gup Fiore, dato che i giudici della Corte di appello di Caltanissetta non hanno accolto la ricusazione proposta dai legali di difesa. Decine di parti civili, già alla scorsa udienza, hanno depositato le rispettive richieste di costituzione. Oltre cinquanta lavoratori dell’indotto Eni, esponenti della sezione locale dell’Osservatorio nazionale amianto, hanno chiesto di costituirsi attraverso i legali Lucio Greco e Davide Ancona. Tra le parti civili che avrebbero subito danni dalle emissioni degli impianti Eni ci sono molti agricoltori, compresi quelli della vicina Niscemi, rappresentati dall’avvocato Francesco Spataro. Richieste di costituzione sono state depositate dai legali Joseph Donegani, Salvo Macrì e Antonino Ficarra nell’interesse delle associazioni Aria Nuova e Amici della Terra. Tra i danneggiati, inoltre, ci sono altri lavoratori e operatori agricoli, rappresentati dai legali Nicoletta Cauchi, Emanuele Maganuco, Tommaso Vespo, Enrico Aliotta, Giovanna Cassara, Maurizio Scicolone e Salvatore Vasta. Il Comune è in giudizio con gli avvocati Dionisio Nastasi e Giuseppe Ferrara. Regione e Ministero dell’Ambiente, invece, vanno verso la costituzione con il legale Giuseppe Laspina. Sulle richieste di costituzione, però, il gup deciderà solo dopo aver valutato le eccezioni relative alle notifiche. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Gualtiero Cataldo, Alessandra Geraci, Piero Amara, Attilio Floresta, Carlo e Luigi Autru Ryolo. 

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