Le dune e la macchia mediterranea saranno tutelate nel progetto del porto rifugio

 
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Gela. L’investimento di adeguamento del porto rifugio crea un dibattito per la presenza delle dune di sabbia e dalla macchia mediterranea.

La vegetazione cresciuta a dismisura ha creato un dibattito tra i vertici della Protezione civile regionale ed Emilio Giudice, rappresentante della Lipu.

Alla base della diatriba la richiesta di modifica al progetto sull’intervento che dovrebbe riguardare l’allungamento del pontile di ponente.

L’ambientalista della Lipu ha proposto una soluzione naturalistica con l’ampliamento della macchia mediterranea ritenuta “capace a fermare anche l’avanzata delle dune”.

Il dibattito si è acceso stamattina nel corso della visita ispettiva dei tecnici della protezione civile regionale e di molti attori protagonisti all’investimento da cinque milioni di euro da realizzare con una parte delle opere di compensazione del progetto Eni sottoscritto al Mise il 6 novembre 2014. 

“Il sopralluogo ha permesso di effettuare una caratterizzazione delle dune presenti – assicurano gli ambientalisti e i rappresentanti del comitato del porto – Quelle all’interno dell’area portuale saranno rimosse perché qualificate coma sabbia da riporto. Saranno mantenute e tutelate da una barriera frangivento le dune che ricadono a nord dell’attuale molo di ponente. Le stesse saranno protette con la piantumazione di macchia mediterranea che, a detta di Emilio Giudice, “rallenterebbe il fenomeno naturale dello spostamento delle dune e della sabbia in genere”. “Sono favorevole, invece – conclude Emilio Giudice – a tutti gli altri interventi da effettuare per rendere agibile il porto, compresa l’attività di dragaggio e l’eliminazione della sabbia a ridosso dei moli di attracco”

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