Lei denunciò l’ex marito per violenze, in aula è stata sentita davanti al giudice

 
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Gela. È stato un lungo esame testimoniale, quello reso ieri dalla donna che denunciò le violenze perpetrate a suo danno dall’ex marito, un appartenente alle forze dell’ordine. Lui ne risponde davanti al giudice Martina Scuderoni. L’ex consorte, dopo anni e a conclusione di un rapporto sentimentale iniziato ben prima del matrimonio, scelse di non proseguire più e di dire basta ad uno stato di “prostrazione”, al quale l’avrebbe indotta proprio l’imputato. Ci sarebbero state violenze fisiche ma soprattutto psicologiche. Lei, medico che lavora in strutture ospedaliere, andò incontro ad un lungo periodo di difficoltà e malessere, fino alla necessità di rivolgersi al pronto soccorso del nosocomio locale e ad avviare un periodo di recupero, dopo essersi allontanata dal marito. L’imputato, assistito dai legali Salvo Macrì e Luigi Cinquerrui, venne denunciato dalla donna anche per violenza sessuale sul figlio. La situazione domestica iniziò ad essere sempre più tesa dopo che l’ex consorte scoprì quelli che ritenne tradimenti dell’uomo, invece fermo nel negarli. Per i difensori, quanto esposto dalla testimone in molti passaggi argomentativi non avrebbe attinenza con i capi di imputazione. Lei ha risposto alle domande non solo dei difensori dell’ex ma anche a quelle dei legali di parte civile che la assistono, gli avvocati Eleanna Parasiliti Molica e Giuseppe Messina.

Ha anche riferito di accessi al sistema Sdi delle forze dell’ordine, che l’ex marito avrebbe effettuato, in maniera abusiva, per acquisire dati su di lei e su persone della sua cerchia amicale o familiare. Ci sarebbe stato un possibile controllo inoltre dei social e dei dispositivi telefonici. Situazioni che hanno portato ad altri procedimenti. I legali di parte civile hanno insistito sul punto delle presunte pressioni psichiche e delle violenze fisiche mentre i difensori hanno sottolineato che comunque la donna proseguì la sua attività lavorativa, anche fuori dalla Sicilia. Nel corso della sua testimonianza, che andrà avanti nelle prossime udienze, lei ha più volte sottolineato il clima sempre più pesante che si era venuto a determinare mentre l’ex avrebbe cercato di condizionare pure i rapporti con i suoi familiari, nel tentativo di avere una sorta di controllo. Aspetti che per la difesa, invece, mancherebbero di riscontri concreti.

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