Malattie da amianto, lo screening va esteso oltre ai lavoratori della fabbrica Eni

 
0

Gela. Le visite specialistiche sono iniziate da qualche settimana tra i reparti del Vittorio Emanuele: almeno una ventina di lavoratori della fabbrica Eni, sulla cui testa continua a pendere il rischio amianto, sono stati sottoposti alla spirometria per accertarne le capacità respiratorie.

Intanto, però, i componenti della commissione comunale sanità, presieduta da Crocifisso Napolitano, stanno pensando ad un ampliamento della platea degli operai da sottoporre alle visite gratuite di controllo. L’intenzione, infatti, è quella di racchiudere anche questo tipo d’interventi nel progetto della zona franca sanitaria. Ma, sotto questo profilo, si vorrebbe compiere un passo in avanti. Ovvero, effettuare controlli e visite specialistiche anche su cittadini estranei alla fabbrica e ai suoi impianti. In questo modo, si potrebbero acquisire nuovi elementi di comprensione: l’intento è più che evidente, cercare di capire se la massiccia presenza di amianto nel sito industriale abbia prodotto conseguenze anche su chi risiede in città, senza, però, aver mai lavorato in fabbrica. Salvatore Granvillano e Franco Famà, tra i fondatori dell’associazione, sono riusciti, nelle ultime settimane, a concludere un accordo con i vertici dell’Asp locale: necessario per assicurare le visite specialistiche gratuite ai tanti operai della fabbrica Eni ancora all’oscuro su eventuali danni subiti dal contatto con l’amianto.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here