Malformazioni e industria, un nuovo termine ai due periti appena nominati

 
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Gela. Sono il chimico Alessandro Bacaloni e il geochimico Benedetto De Vivo, entrambi docenti universitari a Roma e Napoli, i due nuovi componenti del collegio di periti che si occupa di seguire il procedimento scaturito dall’accertamento tecnico preventivo sul caso malformazioni.

Concesso un nuovo termine ai due periti. Sono circa trenta le famiglie che hanno deciso di chiamare in giudizio i responsabili di Eni, Syndial e raffineria di Gela. I loro legali di fiducia, ipotizzano una possibile connessione tra le malformazioni neonatali e la presenza industriale in città. La decisione di nominare i due nuovi periti è stata assunta dal giudice Alberto Leone che, adesso, ha scelto di assegnare un termine di novanta giorni ai docenti con l’obiettivo di valutare la documentazione in atti e la stessa relazione prodotta, dopo mesi di attività, dagli altri cinque periti. Alle conclusioni di Bacaloni e De Vivo dovrebbero seguire le deduzioni e le controdeduzioni delle parti del procedimento, ovvero i legali delle famiglie e quelli delle aziende del gruppo Eni. Non è da escludere neanche l’ipotesi di una conciliazione. Allo stato attuale, il giudice, dopo aver rigettato la richiesta di ricusazione di un altro perito, il dottor Fabrizio Nardo, non ha ancora fissato nuove udienze.

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