“Nessun chiarimento con Arancio, non l’ho sentito”, Siragusa: “Pd? Candidato in tasca sa di passato”

 
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Guido Siragusa

Gela. I dem locali sono chiamati al difficile impegno di ricostruire un partito che sta attraversando una fase molto difficile. Il Pd esce dalle pesanti tensioni successive alle dimissioni dell’ex segretario Guido Siragusa, ultima tappa di traversie già ben consolidate. Il commissario Giuseppe Arancio, come ha spiegato nelle scorse settimane, intende rimettere in cammino il partito, cominciando da un’assemblea di tutti gli iscritti. Dovrebbe tenersi entro fine mese. Al momento, sembra che le posizioni si siano come paralizzate. Non c’è stato un confronto chiarificatore tra Arancio e l’ex segretario Siragusa che lasciando ha sollevato non pochi interrogativi sulla vera identità politica del partito locale. “Non c’è stato nessun contatto – spiega Siragusa – non ci siamo sentiti. Non sento Arancio da almeno due mesi. Non so dare una spiegazione. Evidentemente, c’è chi pensa che possa andar bene un partito bonsai o marginale. Un partito che non si rinnova perde attrattiva. Non capita solo a me ma a tanti altri che si erano avvicinati oppure erano prossimi a farlo. Magari, c’è chi ritiene che vada bene così e che possano essere riproposti schemi politici che sanno solo di passato”. Su questo versante, Siragusa è sempre stato molto chiaro. Sostenendo il segretario nazionale Elly Schlein ha voluto sottoscrivere un patto di rinnovamento che però, ne è certo, è stato boicottato da altri dirigenti locali. “Manca una primavera progressista – sottolinea – si è fermato il percorso di confronto per l’alleanza di centrosinistra così come non va avanti il processo politico che avrebbe dovuto assicurare un patto programmatico con le forze civiche. Non so se movimenti come “Una Buona Idea” avranno intenzione di sostenere un’intesa politica che parta dal presupposto della candidatura di Donegani”. Ancora una volta, Siragusa, che lo fece già nella lunga missiva di conferma della dimissioni, ritorna sul punto. “Lo sviluppo di un progetto politico che sia volto a rilanciare un’alleanza di centrosinistra non può mai basarsi sulla presenza di un partito che abbia il candidato in tasca – continua – sembra che tutti vogliano far finta di non sapere. Il Movimento cinquestelle può ritrovarsi in un’alleanza di questo tipo? Bisogna essere concreti, non basta che i dirigenti regionali del Pd e del Movimento cinquestelle mettano insieme un accordo elettorale che ha già dimostrato di non essere vincente, come capitato nelle principali città siciliane. La sconfitta è arrivata ovunque”. L’ex segretario conferma la rotta e non è per nulla favorevole a precondizioni, a partire dalla corsa alla sindacatura dell’ex parlamentare Ars Miguel Donegani. “Chi ha voluto Arancio come commissario del partito sa bene di avere in tasca la candidatura di Donegani – aggiunge – al contrario, io penso che si debba avere il coraggio di avviare un percorso aperto alle forze civiche che non necessariamente siano di sinistra e ai partiti che chiaramente non facciano parte dell’alleanza di centrodestra. E’ l’unica possibilità per evitare la vittoria proprio del centrodestra”. Siragusa, durante la guida del partito, è sempre stato a favore di iniziative tese a ricostruire un centrosinistra alternativo all’amministrazione comunale e al centrodestra. C’erano stati contatti e sviluppi in prospettiva con i civici e con quei pezzi politici confluiti nel progetto “Unità progressista”. Non ha mai disdegnato un’apertura alla società civile e al sindacato, seguendo l’incipit politico del segretario Schlein. “Ho scelto di sostenere il segretario Schlein – dice inoltre – perché ho visto un segno tangibile di cambiamento. A questo punto, temo che sia a forte rischio”.

In ogni caso, il quadro locale non gli pare affatto definito. “Mi sarei aspettato un accompagnamento delle forze progressiste che hanno evitato la sfiducia – precisa – rispetto all’amministrazione comunale questo non c’è stato. Una ricandidatura del sindaco? Non ci vedo nulla di anomalo. Però, bisognerebbe capire se ne abbia veramente intenzione”. I ribaltamenti interni al Pd cittadino non sembrano decisivi per convincerlo ad intraprendere strade diverse. “Io cercherò di dare un contributo attivo insieme a chi vorrà fare qualcosa di positivo – conclude – non ho velleità personali e credo sia fondamentale. Ci vuole buona volontà e la devono dimostrare sia i partiti sia le forze civiche. Chiaramente, chi ha il candidato in tasca penso sia fuori da sviluppi di questo tipo”.

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