Non c’è ancora la tregua nel Pd? Gulizzi: “Non abbiamo Maradona che vince da solo…chi attacca Di Cristina vuole il posto al sole”

 
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Gela. Il caos delle primarie e non solo. Nel Partito Democratico locale, e più in generale nel blocco di centrosinistra, si cercano posti al sole in attesa delle prossime competizioni politiche, dalle regionali

alle amministrative che, però, sembrano comunque ancora piuttosto premature.

“Mancano i leader”. Non a caso, l’ex consigliere comunale del Pd Giacomo Gulizzi, componente del direttivo locale del partito e fresco fondatore dell’associazione “Aldo Moro”, voluta da diversi esponenti dell’area centrista, lancia un monito a tutti. “Se qualcuno pensa che attaccando in continuazione i compagni di partito o lanciando ombre e sospetti su presunti gruppi di potere – dice – otterrà il posto alle regionali oppure alle prossime amministrative per la poltrona di sindaco, si sbaglia. Il centrosinistra vince solo se è compatto, altrimenti dovremo nuovamente assistere al successo dei grillini oppure del centrodestra. Non ci sono Maradona nel Pd locale o nel centrosinistra capaci di vincere da soli. Mancano i leader e tutti si sentono in dovere di agire come meglio credono. Così, però, non va. Aspettiamo la prossima direzione del Pd per tracciare un primo bilancio. Di certo, potevamo festeggiare gli oltre duemila elettori delle primarie e, invece, come più volte capitato dobbiamo parlare di schede, di polizia o di carabinieri intervenuti al gazebo”.

“Non ci facciamo dettare la linea dagli altri”. Per Gulizzi, quindi, lo scontro interno al Pd è soprattutto una “guerra” di posizione. “Prima c’era la leadership forte di Calogero Speziale – continua – oggi, invece, il segretario Peppe Di Cristina viene attaccato, anche da componenti del nostro stesso partito, perché si mira ad indebolire il deputato regionale Giuseppe Arancio, in vista delle elezioni regionali. Anche la sfiducia al presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia è stato un errore politico, sostenuto da alcuni esponenti del Pd”. Allo stesso tempo, Gulizzi avvisa gli alleati di centrosinistra. “Il Pd, se non sbaglio – spiega – non è mai intervenuto su vicende interne che riguardano, solo per fare un esempio, Sicilia Futura o il gruppo politico del presidente Rosario Crocetta. Sulla segreteria del partito decide il Pd e non decidono gli altri partiti. Chi è uscito dal Partito Democratico ha deciso di intraprendere altri percorsi e, quindi, dovrebbe guardare nel proprio campo, senza dare lezioni a noi. I nuovi ingressi nel Pd? Sono sempre ben accetti. I due anni di stop che ci siamo dati stanno per concludersi ed è giusto che la segretaria cittadina si guardi intorno per capire se ci siano personalità intenzionate a sposare il nostro programma politico. Alla fine, è normale che in un grande partito possano esistere più anime e più visioni, per questo motivo non mi affascina l’idea di allontanare chi la pensa diversamente”. Nel Pd, quindi, continua il Risiko che da anni propone gruppi e gruppetti pronti a tentare la scalata.

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