Occupazione da 500 mila euro, chi paga? Scontro Comune Iacp

 
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L'area dove sono stati demoliti vecchi ruderi di edifici popolari

Gela. Un’occupazione da oltre cinquecentomila euro si appresta a sbarcare in tribunale.

La giunta retta dal sindaco Angelo Fasulo, infatti, non intende sostenere tutti i costi legati al pagamento imposto, fra le altre cose, da una sentenza pronunciata dai giudici del tar di Palermo.
Al centro del contendere, un terreno, in contrada Scavone, utilizzato per la costruzione di quaranta alloggi popolari gestiti dallo Iacp. Per aprire il cantiere, infatti, fu necessario occupare l’area posseduta da un unico nucleo familiare. Adesso, però, dopo il parere richiesto direttamente all’avvocato Mario Cosenza: la giunta ha deciso di rivalersi proprio sulle casse dell’Istituto autonomo case popolari.
L’esperto consultato dai funzionari di Palazzo di Città ha dato il proprio benestare all’azione nei confronti dello Iacp. I giudici amministrativi palermitani avevano, ormai quattro anni fa, dichiarato l’illegittimità dell’occupazione. Da quel momento, il fardello da oltre cinquecentomila euro si è abbattuto sulla testa dell’amministrazione comunale.
L’utilizzo del terreno, quindi, è costato decisamente caro. In tempi di crisi economica, però, si cercherà di recuperare dalle casse dell’istituto autonomo case popolari almeno una parte di quanto dovuto agli originari proprietari.
Il pagamento imposto dai giudici del tribunale amministrativo di Palermo è stato al centro, negli scorsi mesi, di un intenso dibattito in consiglio comunale. Gli espropri d’oro divennero l’arma principale utilizzata dai consiglieri d’opposizione allo scopo di denunciare diverse inefficienze imputate, fra gli altri,ai dirigenti di Palazzo di Città.
Intanto, i proprietari dell’area attendono gli oltre cinquecentomila euro: che giungano dal comune o dallo Iacp, poco sembra cambiare.

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