Patologie e malformazioni, “incontri territoriali su Sentieri”: Lorefice, “nessuna risposta da ministro”

 
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Gela. Il sesto rapporto “Sentieri”, come abbiamo già riferito negli scorsi mesi, traccia un quadro generale ancora contornato da dati preoccupanti e da percentuali elevate per gravi patologie sul territorio locale. Ad inizio giugno, in Senato, su iniziativa del parlamentare grillino Pietro Lorefice, si è tenuto un dibattito proprio sui numeri del rapporto. La disamina è stata affidata ad esperti che si sono cimentati nell’approfondimento delle linee offerte dal lavoro di ricerca. Un’analisi che proseguirà nei prossimi mesi. “Saranno organizzati appuntamenti territoriali – dice Lorefice – saranno coinvolti anche altri soggetti. Vogliamo ulteriormente sviluppare i temi del rapporto. Non bisogna dimenticare infatti che per la città i numeri delineano una situazione comunque grave, sia per le patologie che per le malformazioni”. L’attività dei ricercatori si è concentrata sui Siti di interesse nazionale, così classificati per l’incidenza che nel tempo ha avuto l’industria pesante. Sono soprattutto le patologie tumorali a preoccupare. Nella sezione pediatrico-adolescenziale-giovanile, è riportato che per la mortalità “si registra un eccesso per tutti i tumori in età pediatrica e sull’insieme più ampio da 0 a 29 anni”. Alla voce dell’ospedalizzazione, invece, i ricercatori indicano che “in età pediatrica e pediatrica-adolescenziale, si osservano eccessi di ricoverati per tumori del sistema nervoso centrale e per linfomi ma le stime sono accompagnate da ampia incertezza”. Tra il 2011 e il 2019, ci sono stati 6.145 nuovi nati (ancora residenti) e sono stati “osservati complessivamente” 248 casi con anomalia congenita “con una prevalenza pari a 403,6 per 10.000 nati”. Un’evoluzione che si pone in linea con quella emersa dai rapporti precedenti. I numeri sono sicuramente allarmanti e probabilmente necessiterebbero di una maggiore attenzione istituzionale. Lorefice si è fatto promotore di iniziative istituzionali, culminate con il confronto tra esperti tenutosi in Senato. Non ci sono invece risposte all’interrogazione presentata ad inizio anno e rivolta al ministro della salute Orazio Schillaci. L’esponente pentastellato chiedeva di conoscere le ragioni della mancata attuazione della legge 29 del 2019, quella che avrebbe dovuto avviare la rete nazionale dei registri tumori e i sistemi di sorveglianza, oltre a prevedere il referto epidemiologico, un focus costante per il controllo della salute della popolazione, a partire da quella che vive stabilmente nei Sin. La legge venne approvata proprio su iniziativa del Movimento cinquestelle ma senza che ci siano stati sviluppi pratici. Una rete nazionale dei registri tumori consentirebbe uniformità nell’analisi dei dati. Il referto epidemiologico, invece, avrebbe alla base una relazione scientifica attraverso la quale analizzare i dati sanitari per arrivare ad indicazioni utili ai fini di una precisa programmazione sanitaria. Tutto questo non si è concretizzato.

“Nei mesi trascorsi – conferma Lorefice – non c’è mai stata una risposta all’interrogazione”. I tumori al sistema nervoso centrale, nel rapporto, sono posti come aumento di rischio per i residenti. “Un segnale di eccesso di rischio di leucemia tra gli operai, seppur con stime incerte”, viene riportato tra gli altri dati. Sia tra residenti che tra operai si fa strada inoltre “un eccesso di rischio per le malattie respiratorie acute”. I ricercatori scrivono di “fattori eziologici, compresi gli inquinanti, frutto della contaminazione con sorgente il petrolchimico, che favoriscono i rischi in eccesso”. Nel terminare l’approfondimento sull’evolversi del quadro locale, lo studio Sentieri sottolinea che “l’osservazione ripetuta della maggior occorrenza di anomalie congenite a carico del sistema urinario e dei genitali nel Comune di Gela suggerisce, oltre agli approfondimenti sul monitoraggio, il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza epidemiologica specifica e un’attività multidisciplinare di ricerca eziologica”.

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