“Se Pd chiama possiamo parlare”, Pizzardi: “Non ci interessano accozzaglie, M5s? Siamo diversi”

 
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Pizzardi e l'altro coordinatore Iv Nadia Di Francesco

Gela. Di definito non c’è ancora nulla ma i renziani, già da qualche mese, si muovono in una prospettiva legata alla scadenza fondamentale delle prossime amministrative. La giunta l’hanno lasciata lo scorso anno e da allora non ci sono stati più ripensamenti. “E’ ancora presto per parlare di alleanze – dice l’avvocato Rochelio Pizzardi – un anno, in politica, è quasi un’era geologica. Sicuramente, ci stiamo muovendo per creare un’aggregazione di centro”. Le interlocuzioni non mancano e gli esponenti locali di Italia Viva sono tra i più attivi, quasi a voler anticipare i tempi. “Non siamo interessati ad alleanze solo elettorali e ad accozzaglie di liste, costruite solo per vincere. Il modello di quattro anni fa ha prodotto risultati fallimentari. Ci interessa ragionare su una condivisione di intenti e sui programmi. Il Pd? Se dovessero chiederci di parlare, andremo sicuramente. Ma questo vale anche se la richiesta dovesse pervenire da Forza Italia o dalla Dc. Non abbiamo vincoli e non ci sono alleanze già definite a priori”. Pizzardi, che in città guida il partito insieme a Nadia Di Francesco, ha partecipato all’assemblea provinciale della scorsa settimana e la linea comunque sembra tracciata. “Il partito nazionale non pone veti sulle alleanze – continua – però, mi sento di escludere che possano esserci avvicinamenti con il Movimento cinquestelle. Siamo ontologicamente diversi”.

Il dialogo è ben avviato con i civici di “Una Buona Idea” e con esponenti dell’area centrista. “Inutile negarlo – continua – con “Una Buona Idea” c’è un ragionamento in corso. Ci sono stati incontri ma l’ufficialità si avrà solo quando tutti saremo nelle condizioni di sottoscrivere un comunicato che attesti questo percorso”. Inutile, invece, ritornare sullo strappo con Greco, anche perché i renziani non hanno per nulla “rimorsi” politici. “Quella dell’attuale amministrazione si è rivelata un’esperienza fallimentare – conclude Pizzardi – persistono a navigare a vista. Si parla di assessorato e di comitati di quartiere ma temi come il bilancio o i rifiuti sono stati toccati solo quando è esplosa l’emergenza. Io penso che il sindaco e l’intera amministrazione dovrebbero trarre le dovute conclusioni e agire di conseguenza”.

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