“Personalismi? Lavoro per il Pd e per la città”, Di Cristina: “Alle amministrative codice etico su candidati”

 
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Peppe Di Cristina

Gela. “Non sono in polemica con nessuno. Non credo che nel Pd locale ci siano correnti. Un partito pluralista come il nostro deve per forza assicurare il dibattito interno ma anche quello all’esterno con le altre forze politiche”. Peppe Di Cristina, da qualche settimana componente della direzione nazionale del Pd, sta continuano ad interloquire con le rappresentanze parlamentari dem, sia a Roma che all’Ars. In settimana, ha partecipato ad una riunione d’area. “Le interrogazioni sull’emergenza sanitaria in città sono state depositate sia alla Camera che all’Ars – spiega – per noi, è un tema fondamentale. Proporremo che il ministro Orazio Schillaci venga in città a fare un sopralluogo e lo stesso chiederemo alla commissione sanità dell’Ars. Serve un messaggio forte contro la demolizione del sistema sanitario cittadino”. Di Cristina dopo le primarie ha rafforzato ulteriormente il suo rapporto con l’area dell’ex ministro Paola De Micheli. Non a caso “Rigenerazione democratica”, che nasce all’interno del Pd, in Sicilia vedrà l’esordio proprio in città. Si attende solo la data ufficiale. L’ex segretario cittadino, lo scorso anno andato assai vicino al seggio all’Ars, non vuole affatto alimentare un clima da scisma interno al partito. “La linea viene decisa dall’assemblea e dalla direzione – continua – sto dando il mio contributo non per un interesse personale ma ponendo questioni che riguardano la città. Il depotenziamento del sistema sanitario locale è un fatto che non si può accettare. Devo dire, inoltre, che plaudo alla decisione della commissione regionale antimafia e del prefetto di Caltanissetta. Le audizioni previste sul territorio sono un messaggio importante. Sono ancora più convinto che ci sia una questione morale in città che non può essere trascurata. Ho avuto un colloquio con il presidente dell’antimafia regionale Antonello Cracolici. Alle prossime amministative, in città, tutti i partiti dovrebbero adottare il codice etico che il nostro partito applica per valutare le candidature”. Di Cristina fa capire inoltre che la sfiducia al sindaco Lucio Greco è un passo inevitabile per il Pd. “Io lo dissi già prima delle regionali dello scorso anno – continua – e l’ho ribadito anche dopo. Ha fatto bene il Pd ad aderire e so che il consigliere Gaetano Orlando è una persona seria che darà seguito alla firma apposta sulla mozione. E’ normale che una mozione di sfiducia non possa essere di un solo colore politico ma sia trasversale”. E’ quasi scontato che l’ex segretario cittadino e provinciale dem stia a sua volta valutando l’evoluzione che dovrà condurre il partito alle amministrative del prossimo anno. “Personalismi? Non ce ne sono. Ripeto, io lavoro solo per il partito e per la città. Tutte le posizioni vanno valorizzate – precisa – penso che il Pd debba muoversi in un’ottica di coalizione che ricomprenda tutte quelle forze politiche che non si riconoscono né nel governo regionale del presidente Schifani né in quello nazionale del premier Meloni. Il confronto va improntato sia a livello provinciale sia sul piano regionale”.

Una coalizione ampia è da sempre un punto di contatto che Di Cristina ha cercato di attivare, nonostante l’esito “arcobaleno” di quattro anni fa non abbia dato grandi risultati. L’ingresso nella direzione nazionale gli ha fornito un riferimento importante. Lo scorso anno decise di lasciare la guida del partito provinciale non appena si chiusero le urne delle regionali, che dopo anni non permisero ai democratici di confermare il seggio all’Ars. La segreteria cittadina, condotta da Guido Siragusa, ha appena annunciato che ci saranno confronti con le forze progressiste e di centrosinistra. Le primarie interne qualche distanza in più sembrano averla creata e per i dem sarà importante evitare crisi interne. Il pericolo è di rimanere indietro rispetto ai grillini e alle altre forze che si riconoscono in un percorso progressista.

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