Porto e polemiche, il sindaco: “La verità è che non c’erano soldi sulla grande opera”

 
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Gela. Anche il progetto di ampliamento del porto rischia di insabbiarsi, mentre la Capitaneria potrebbe essere costretta ad interdire il transito alle imbarcazioni. L’indice accusatorio è puntato contro i mancanti investimenti e i fondali del porticciolo che all’imbocco superano di poco il metro. A lanciare l’allarme sono i componenti del Comitato del porto, presieduto da Massimo Li Voti, convinti che l’amministrazione comunale remi contro lo sviluppo dell’area portuale. Ieri pomeriggio i componenti del comitato spontaneo non hanno gradito le parole del primo cittadino Domenico Messinese, che li ha voluti incontrare a Palazzo di città.

“Il sindaco ha presentato un nuovo progetto sapendo di non avere competenza per farlo – accusa Massimo Li Voti -Siamo passati dalla padella alla brace. Ci hanno estromessi anche dal partecipare ai prossimi tavoli tecnici”. Secondo Antonio Adragna, componente del Comitato del Porto, il rischio che il comandante della Guardia costiera emetta un’ordinanza di chiusura del porto è imminente. “L’amministrazione non ha intenzione di estromettere nessuno – conclude Messinese – Non era un incontro tecnico ma solo una possibilità di ascolto e di confronto. Ci riserviamo la possibilità di avviare valutazioni interne prima di parlare di nuove iniziative. Pare che il progetto vecchio non sia finanziabile. Non ci sono soldi. Quelli del Pac (30 milioni) ritirati da Renzi e quelli dell’Eni (16) non definiti. Siamo preoccupati e vogliamo capire dove stanno le somme per realizzarlo. Senza soldi possiamo continuare solo a fare proclami”. “Mi sono recato a Palermo per accelerare una serie di incontri – aggiunge Simone Siciliano – ritengo sia fondamentale avere un tavolo di coordinamento per portare avanti questi progetti. Ma alla base deve esserci una capacità finanziaria”.

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