Scatta la mobilità alla Smim, più di cento operai verso il baratro del licenziamento

 
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Gela. La crisi nera dell’indotto Eni sembra non avere fine.

No alla proroga della cassa integrazione straordinaria. Dopo la richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria per oltre cinquanta operai dell’Eurocoop, arrivano i provvedimenti di mobilità per più di cento dipendenti della Smim, storica azienda metalmeccanica da decenni impegnata in città. I provvedimenti che anticipano il licenziamento sono stati notificati nelle scorse ore ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici. In sostanza, i dirigenti del gruppo confermano che non c’è stata la possibilità di prorogare la cassa integrazione straordinaria, i funzionari ministeriali hanno escluso la sussistenza dei requisiti. Quindi, con poche commesse lavorative a disposizione e con i cantieri nella fabbrica Eni che rimangono al palo, l’azienda ha provveduto ad avviare la procedura di mobilità. Si tratta di un provvedimento che andrà a riguardare almeno 115 operai, per anni alle dipendenze della società. A questo punto, i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm cercheranno di avviare una trattativa con gli imprenditori del gruppo Smim. Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese dovrebbero puntare su eventuali strumenti alternativi al taglio del personale. Proprio gli operai Smim, negli scorsi mesi, sono stati tra i protagonisti delle proteste organizzate dagli operai dell’indotto Eni.

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