Spacciavano cocaina e hashish, scattano quattro arresti: sequestrati i beni di Brancato

 
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Gela. Droga piazzata in città e così scattano quattro arresti. In manette finiscono Emanuele Brancato, Simone Alario, Giovanni e Diego Nastasi.

L’operazione, ribattezzata “Samarcanda”, è stata eseguita dagli agenti di polizia del commissariato. I quattro avrebbero fatto parte di un gruppo attivo nello spaccio di hashish e cocaina. I Provvedimenti d’arresto sono stati firmati dai pm Antonio D’Antona e Eugenia Belmonte. Gli arresti sono stati eseguiti in collaborazione con i poliziotti di Niscemi. E’ stato il gip Paolo Fiore a dare il via libera ai fermi. I poliziotti, inoltre, hanno sequestrato diversi beni nella disponibilità del trentatreenne Emanuele Brancato.

Alla fine dell’anno 2015, sul territorio di Gela si era verificava un sensibile aumento dei reati legati alla produzione, alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed in particolare accadeva, sempre più di frequente, che le forze di Polizia, attive sul territorio, effettuassero denunce, arresti o sequestri di quantitativi di droga, anche ingenti.

Tutto partiva dal sequestro di marijuana eseguito il 13 giugno 2015, operato insieme al Commissariato di Niscemi, nei pressi di un ovile sito a  Tenutella, circostanza nella quale, con il rinvenimento venivano arrestati cinque soggetti. 

In questa ottica, non passava di certo inosservata la visita registrata il 26 giugno 2015 da parte di un pregiudicato in materia di stupefacenti, , e di un altro soggetto successivamente identificato. Monitorando gli spostamenti ed intercettando le conversazioni a bordo dell’autovettura con cui i due succitati erano soliti spostarsi in cerca di stupefacenti, si arrivava a sapere di un certo Jimmy, spacciatore “all’ingrosso” di cocaina.

Le indagini, da quel momento, si concentravano, quindi, su quel soggetto e, partendo da un più ampio controllo delle numerose schede telefoniche intestate ad un uomo, si giungeva, il 22 luglio 2015, durante un servizio di appostamento, ad immortalare le fattezze fisiche del ricercato Jimmy. Questi, infatti, per svolgere la sua attività illecita di spaccio di cocaina, utilizzava proprio le schede telefoniche “sospette”. In poche ore, si giungeva all’esatta identificazione di “Jimmy” per Brancato, un soggetto che da anni aveva illegalmente commerciato in droga mettendo “in cassaforte” ingenti guadagni e mantenendo un tenore di vita di considerevole livello, di certo non commisurato alle possibilità economiche di un semplice titolare di partita iva senza utili negli ultimi due anni.

L’indagine permetteva di raccogliere numerosi elementi di prova circa l’attività illecita di spaccio di cocaina condotta da Brancato Emanuele in concorso con un altro uomo, articolata in numerose azioni illecite, tutte finalizzate ad uno stesso disegno criminoso.

Si riuscivano a scoprire innumerevoli episodi di spaccio, le modalità con cui veniva suddiviso in dosi lo stupefacente, le modalità e le fonti per l’acquisto in grossi quantitativi ed i rapporti di malaffare con altri piccoli spacciatori.

Le indagini si sono sviluppate attraverso le registrazioni video, le intercettazioni di conversazioni telefoniche e di comunicazioni tra presenti, oltre che facendo ricorso a mirati servizi di appostamento e di osservazione che hanno indotto questa Polizia Giudiziaria a valutare, caso per caso, l’intervento operativo a riscontro di quanto rilevato in sede di investigazione strettamente tecnica.

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