Stava ristrutturando l’appartamento di un medico, un operaio ferito: accuse al titolare dell’azienda

 
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Gela. Riuscì ad evitare la caduta nel vuoto aggrappandosi ad una struttura collocata nell’area dei lavori. L’incidente. L’operaio, però, riportò diverse fratture. Tutto si sarebbe verificato mentre effettuava lavori di ristrutturazione all’esterno dell’appartamento di un medico, in centro storico. Così, a processo sono finiti Emanuele C., l’imprenditore titolare dell’azienda per la quale lavorava l’operaio, e la stessa società. Devono rispondere delle lesioni riportate dal dipendente e della presunta inosservanza delle misure di prevenzione. L’operaio ferito, invece, si è costituito parte civile con l’avvocato Lia Comandatore. Nel corso dell’udienza tenutasi davanti al giudice Marica Marino, è stato ascoltato proprio il medico che commissionò i lavori.

“Prestammo i primi soccorsi”. “Non so che tipo d’interventi stessero eseguendo – ha precisato – ricordo soltanto di aver sentito un urlo e di essermi precipitato all’esterno. Vidi l’operaio aggrappato al tetto e, insieme ad un suo collega, siamo riusciti a metterlo in salvo”. Il testimone ha risposto alle domande formulate anche dal difensore degli imputati, ovvero l’avvocato Joseph Donegani, che ha cercato di esaminare nel dettagliato la dinamica dell’incidente. “Chiamammo i soccorsi – ha continuato il teste – e fui io stesso ad effettuare i primi interventi per evitare conseguenze peggiori. In pochi minuti, riprese lucidità e venne trasferito al pronto soccorso dell’ospedale”. Nuovi testimoni, a questo punto, dovrebbero essere sentiti alla prossima udienza fissata per il 17 marzo.  

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