Tagli Pnrr e Cis fermo, interrogazione Pd al governo nazionale: “Gela e gli altri Comuni mortificati”

 
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Gela. La “revisione” dei fondi Pnrr decisa in quest’ultimo periodo dal governo nazionale, in base ai dati ufficiali, colpisce duro il territorio della provincia di Caltanissetta. I numeri elaborati dal Pd ma anche dalla Cgil indicano in un totale di 62 milioni di euro le decurtazioni per progetti già finanziati. In città, il taglio, seppur non ancora ufficializzato, dovrebbe pesare sulla riqualificazione di Montelungo, con copertura di “Rigenerazione urbana”, per circa sei milioni di euro. Come abbiamo riferito nelle scorse settimane, il gruppo parlamentare dem ha scelto di interrogare il governo nazionale. E’ stata formalizzata l’iniziativa. L’interrogazione è stata inoltrata per avere risposte in aula, non solo sui fondi Pnrr tagliati ma anche sul Contratto istituzionale di sviluppo per l’area locale del quale si sono perse le tracce. Il primo firmatario è l’ex ministro Giuseppe Provenzano, che spinse proprio sul Cis per la città, insieme al gruppo gelese del partito. Anche in questo periodo, non sono mancati i contatti tra i parlamentari nazionali dem e i dirigenti cittadini. Il commissario Giuseppe Arancio ha più volte richiamato la necessità di non trascurare questi temi, mentre il territorio vive una crisi anche istituzionale, dovuta all’emergenza finanziaria in atto. “Nel dettaglio 18 milioni sono stati tagliati per i progetti che riguardavano l’efficienza energetica dei comuni, 30 i progetti di rigenerazione urbana, 10 milioni per le case di comunità, 3 per la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia; Colpiscono in particolare i 32 milioni di euro tagliati ai progetti che interessano la città di Caltanissetta che su un totale di 32,83 milioni di euro se ne vede definanziati 24,71 ovvero il 75 per cento, mentre a Gela sono stati cancellati 6,52 milioni di euro, di cui 5,4 per progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale in un contesto assai complesso. Si tratta di una decurtazione che mortifica i Comuni che rischiano di perdere una grande opportunità di ammodernamento e di infrastrutturazione sociale e di rafforzamento del welfare”, si legge in un passo dell’interrogazione. L’iniziativa è stata condivisa dagli altri parlamentari dem Giovanna Iacono, Anthony Barbagallo, Maria Stefania Marino e Fabio Porta.

Rispetto al Cis rimasto quasi a binario morto, si precisa che “prevedeva un rilancio dell’intera provincia nissena attraverso misure a sostegno degli investimenti, per la logistica e le infrastrutture, per la formazione professionale, per l’ambientalizzazione del sito; su questo ultimo punto era stato già depositato un atto di sindacato ispettivo per il quale non è ancora pervenuta risposta da parte del governo”. La scelta di rivolgersi direttamente all’esecutivo è condivisa dal componente della direzione nazionale del Pd Peppe Di Cristina. “Se fossi nel sindaco Greco, che li ha sostenuti elettoralmente – spiega – riconsegnerei la fascia alla Meloni, il cui governo continua a tagliare i fondi destinati alla città e all’area provinciale così come fa anche il governo regionale del presidente Schifani, in assoluta continuità con il predecessore Musumeci”.

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