Tentò di uccidere l’ex moglie, 9 anni a Signorelli: “Una sentenza storica!”

 
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Gela. Accusato di tentato omicidio per aver inferto, nell’ottobre di un anno fa, più di dieci
coltellate all’ex moglie, la quarantunenne Angela Biundo, al culmine di una lite. Così, è scattata la condanna a nove anni e quattro mesi

di reclusione per l’operaio cinquantenne Sandro Signorelli. A pronunciare il verdetto è stata il giudice dell’udienza preliminare Chiara Raffiotta.
L’imputato, tramite il proprio legale di difesa, ha optato per il rito abbreviato che gli ha permesso di ottenere uno sconto di pena. Nel dispositivo letto in aula, però, il giudice gli ha anche imposto la revoca della potestà genitoriale nei confronti delle due figlie nate dal matrimonio con la vittima oltre all’interdizione dai pubblici uffici.
Signorelli dovrà risarcire i danni causati all’ex che si è costituita parte civile per il tramite dell’avvocato Giovanna Cassarà. Proprio il legale, nelle sue conclusioni, ha descritto il clima di terrore che sarebbe stato instaurato dall’operaio e le continue violenze subite dalla sua assistita. Dopo averla colpita, lasciandola a terra in un bagno di sangue, all’interno di un magazzino di via Trinacria a Marchitello, Signorelli si diede alla fuga, costituendosi a Licata. La difesa dell’uomo, invece, ha puntato tutto sulla possibile riqualificazione del reato, da tentato omicidio a lesioni gravissime.
Linea che non ha convinto il giudice Raffiotta: è stata, invece, pienamente accolta la richiesta di condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione inoltrata dal pubblico ministero Serafina Cannatà. “Una sentenza storica – spiega l’avvocato Giovanna Cassarà – che rende giustizia alla signora Biundo. Si tratta di una decisione che trae spunto dalla nuova normativa in materia di violenza sulle donne e dal coraggio dimostrato dalla vittima”.

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