Tragedia 626, lutto cittadino: Greco e comitato, “morti perchè mancano servizi sanitari”

 
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Gela. Sarà lutto cittadino, nel giorno dei funerali dell’operatore Tiziano Iudica. Lo annuncia il sindaco Lucio Greco. “Tre morti, tre vittime della strada che si sarebbero potute tranquillamente evitare se solo la sanità pubblica avesse dato ad un cittadino niscemese di 76 anni, ricoverato al “Vittorio Emanuele”, la possibilità di non fare su e giù in ambulanza, lungo le nostre arterie disastrate.Sono addolorato, esterrefatto e anche indignato. Il gravissimo incidente di ieri sulla statale 626 per Caltanissetta, all’altezza dello svincolo per Butera, è una ferita per tutti, che, al netto del dolore per la perdita di tre vite umane, ripropone due piaghe del nostro territorio: una sanità estremamente precaria e una viabilità da terzo mondo. L’ambulanza condotta dal 49enne gelese Tiziano Iudica era partita ieri mattina presto dal “Vittorio Emanuele” alla volta del “Sant’Elia”, perché il paziente necessitava di una consulenza nell’unità di Emodinamica del capoluogo. Il nostro nosocomio, infatti – dice Greco – sebbene sia necessario un reparto di emodinamica ogni 75mila abitanti, e quindi ci spetterebbe di diritto, ne è privo. E così succede quello che non è tollerabile, e cioè che una persona in età avanzata ed estremamente fragile debba mettersi su strada per avere accesso ad una consulenza, e perda la vita per questo. Non ci sono parole per descrivere la mia amarezza. Iudica era un nostro concittadino amato e stimato, da tutti descritto come un ragazzo splendido, un amico speciale, il fratello che tutti vorremmo avere. Lascia una figlia adolescente, i genitori, una sorella e un fratello devastati. Come devastati siamo tutti. Per questo, voglio annunciare sin da ora che nel giorno dei suoi funerali a Gela sarà proclamato il lutto cittadino. E’ il nostro modo per dimostrare vicinanza alla famiglia e per dare un significato reale alle condoglianze che, come amministrazione comunale tutta, vogliamo porgere ai familiari. Un pensiero, infine, al medico e all’infermiere ricoverati a seguito dello stesso incidente. Ad entrambi i migliori auguri di una pronta e totale guarigione, almeno nel corpo. Le ferite dell’anima, temo, avranno bisogno di molto più tempo”.

Tuona nuovamente il comitato ‘Sos Vittorio Emanuele’, che la scorsa settimana ha organizzato il sit-in per ottenere un rafforzamento dei servizi sanitari in città. I rappresentanti Luciana Carfì e Filippo Franzone ritengono che quanto accaduto ieri, sulla 626, si poteva evitare dando alla città “i giusti servizi ospedalieri”. “Il paziente che era a bordo dell’ambulanza e che poi è deceduto a causa dell’incidente era stato trasportato a Caltanissetta per problemi cardiaci, non esistendo in città l’unità operativa di emodinamica. E’ ormai una prassi consolidata che infartuati e altri pazienti con gravi problemi cardiaci vengano trasportati in ambulanza o elisoccorso a 70km di distanza a Caltanissetta”. Il comitato sottolinea come Gela non sia sede di emodinamica, mentre sul territorio regionale anche città molto più piccole come Patti, Taormina, Sciacca e Caltagirone siano fornite del servizio. “Quanti morti dovrà contare la città prima di avere i giusti servizi ospedalieri? – dicono ancora – E’ naturale che l’ospedale sia stato trasformato in un centro di raccolta di pazienti in attesa di trasferimento? Ambulanze fatiscenti, turni massacranti, carenze croniche di personale, posti letto ridotti a lumicino, reparti chiusi e altri accorpati per mancanza di medici, ma noi non siamo disposti a subire oltre”. Per Carfì e Franzone anche la politica deve rendere conto di quanto accaduto. “Nessuno ha mosso un dito quando la politica regionale ha deciso che l’emodinamica doveva essere realizzata al Sant’Elia di Caltanissetta nonostante in città ci sia il più alto tasso di pazienti cardiologici – continuano – nessuno si è indignato per il finanaziamento concesso ad Enna per l’istituzione dell’emodinamica, nonostante disti solo 30km da Caltanissetta”. Per il comitato, “la politica non vuol sentire il grido di allarme della città”. Il comitato parla di morti bianche sia per il paziente niscemese che per Iudica.

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