Un impianto sportivo costruito in aree Peep, un lungo report solleva ombre su atti e procedure

 
0

Gela. Settantasette giorni, dallo scorso maggio a luglio, per ricevere la risposta ad un’istanza presentata sui tavoli dei tecnici del settore comunale urbanistica e territorio. Anomalie nelle procedure per la costruzione di un impianto sportivo? Al centro della richiesta inoltrata da Isidoro Picceri, ex proprietario di un’area occupata per consentire l’avvio dei cantieri del complesso edilizio di Modernopoli, la verifica sulle procedure che condussero ad autorizzare la costruzione di un impianto sportivo proprio nel cuore dell’area residenziale che si affaccia sulla zona di via Butera. Picceri, così, ha scelto di scrivere nuovamente non solo ai tecnici del settore e al dirigente Emanuele Tuccio ma anche ai magistrati della procura. In base alla risposta formulata dai tecnici municipali, l’impianto sportivo sarebbe stato realizzato “in un’area a verde attrezzato” e rientrerebbe tra le opere di urbanizzazione primaria. Una ricostruzione, però, del tutto contestata dallo stesso Picceri. Non a caso, nella lunga missiva si mettono in luce possibili profili d’illegittimità. Firme mancanti nelle planimetrie e date non corrispondenti a quella di rilascio della concessione edilizia. In base alla ricostruzione, inoltre, molti dubbi sorgerebbero anche rispetto all’incompatibilità di un “coprogettista delle opere di urbanizzazione primarie” allo stesso tempo nominato “collaudatore statico delle opere strutturali dell’impianto sportivo”.

Ombre sui programmi d’edilizia economica e popolare. L’ex proprietario non risparmia critiche neanche davanti alla richiesta, formulatagli dai tecnici di Palazzo di Città, di dimostrare l’eventuale interesse ad acquisire documentazione relativa a progetti edilizi non direttamente riferibili all’area espropriatagli. La disamina condotta nella missiva, comunque, getta ombre pure sulle procedure seguite per l’acquisto delle abitazioni realizzate attraverso programmi d’edilizia economia e popolare e sul trasferimento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria dal comune alle associazioni di comprensorio e alle cooperative titolari dei piani costruttivi. L’ex proprietario, così, potrebbe decidere di rivolgersi alle aule di giustizia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here