Usura ed estorsione, imprenditore gelese condannato a 4 anni

 
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Gela. Quattro anni di carcere, 10 mila euro alle parti civili come provvisionale. E’ questa la pena inflitta a Salvatore Pampinella, 56 anni, condannato dal tribunale per usura ed estorsione.

La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dopo oltre due ore di camera di consiglio. Pampinella erastato arrestato il 19 novembre del 2008. Polizia e Guardia di finanza sequestrarono una Mercedes e inbanca fondi d’investimento per circa 250 mila euro. Per la procura, che aveva sollecitato una condannaa 6 anni, l’uomo per anni avrebbe vessato con prestiti usurai del 120 per cento annui piccoli commercianti e imprenditori.

L’inchiesta ha abbracciato sei anni di indagini affidate alla sezione di polizia giudiziaria della procura. Ricostruiti in particolare due episodi che hanno visto come vittime Filippo Ialazzo ed Emanuele Pisano, parti civili nel processo e rappresentate dai legali Giovanna Cassarà e Giuseppe Cascino. In sede civile sarà chiesto un risarcimento di 500 mila euro. Altre presente vittime hanno invece ritrattato la loro posizione.

Le accuse nei confronti di Pampinella erano gravi: usura, estorsione aggravata e continuata, minacce e violenza privata. Gli interessi del 10 per cento mensili erano destinati a lievitare ulteriormente se la vittima ritardava il pagamento della rata, oppure si rifiutava. A quel punto scattavano le ritorsioni con attentati, danneggiamenti e aggressioni fisiche.

L’attività criminosa sarebbe andata avanti dal 1991 ad ogg.Polizia e finanzieri hanno hanno accertato che ad un commerciante, in difficoltà nei pagamenti, l’uomo aveva proposto a saldo di tutto il debito la cessione del suo esercizio a un prezzo di circa 170 mila euro inferiore rispetto alla valutazione di mercato. Il commerciante si rifiutò e di vendere per 470 mila euro l’attività.

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