Voto di scambio, Fava respinge i sospetti: “Il consiglio comunale è pulito”

 
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Gela. In città si è scatenata la caccia al candidato delle amministrative del 2010 che avrebbe elargito buoni benzina in cambio di voti. Tra battutine e un leggero imbarazzo, nei corridoi di palazzo di città.

Sull’argomento il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Fava è apparso chiaro. “Il polverone che si sta alzando sulla vicenda mi sembra eccessivo – ha spiegato il presidente – mi sembra doveroso rispettare il lavoro della procura e che le indagini facciano il proprio corso. Non va dimenticato che alle scorse comunali c’erano oltre 600 candidati. Perchè accusare i consiglieri in carica?”.

Fava ha chiarito il suo pensiero. “Se ritenessi che qualcosa non va sarei il primo a denunciarlo – aggiunge – a prescindere dall’episodio di cui si parla nessuno sino ad oggi è mai venuto a chiedere o proporre cose non legali. Per questo mi sento di difendere l’intero consiglio comunale. Non bisogna generalizzare. Se qualcuno ha sbagliato si assumerà la responsabilità di comportamenti non opportuni”.

La vicenda per adesso è coperta di “omissis”. La procura antimafia si è limitata ad ammettere che l’indagine è tuttora in corso. Nell’ordinanza dell’inchiesta si fa riferimento ad una conversazione tra Emanuele Palazzo ed una donna, cui chiede di votare per un determinato candidato in cambio di buoni benzina.

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