Ccr rifiuti, progetto Impianti nell’ex autoparco: completato modello rischio per Timpazzo

 
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La discarica Timpazzo

Gela. I tempi per la realizzazione del nuovo Centro comunale di raccolta dei rifiuti, previsto a Macchitella, non sono affatto chiari. Non sarà un percorso immediato. La scorsa settimana, l’assise civica ha approvato la variazione di bilancio per il finanziamento regionale da poco più di un milione di euro, già concesso all’amministrazione. Impianti Srr, la società in house che da ottobre assumerà per intero il servizio rifiuti sul territorio comunale, ha deciso di portarsi avanti, in attesa che il sito di Macchitella possa vedere la luce. Il manager Giovanna Picone e i tecnici della società hanno affidato un incarico tecnico all’ingegnere Luigi Bonuso. Il professionista, allora per conto di Ato, aveva già provveduto a definire un progetto per un Ccr. Va però rivisto e aggiornato. I vertici di Impianti, infatti, intendono adeguare un’area dell’ex autoparco lungo la Gela-Vittoria. Un’ala sarà usata per i mezzi, con relative videosorveglianza e vigilanza; l’altra, invece, è destinata a Ccr. “Avevamo già ricevuto dei fondi dalla Srr per adeguare delle aree e per il servizio a Gela provvederemo nell’ex autoparco – dice il manager Picone – chiaramente, il Ccr non potrà partire da subito ma pensiamo che entro fine anno possa già essere attivo. L’area per i mezzi verrà adibita già da settembre. Peraltro, sulla base degli incendi che hanno colpito la discarica di Bellolampo, abbiamo ricevuto una comunicazione che non ci permette di mantenere i mezzi all’interno di Timpazzo”. Per il sito di conferimento è una fase comunque importante. Da Impianti Srr, dopo l’approvazione del piano di caratterizzazione ambientale da parte della Regione, è stato completato il modello di rischio che chiude l’iter. Sarà valutato dagli uffici palermitani.  “Fortunatamente – conclude Picone – non sono emerse criticità e le attività di analisi e i sondaggi sono stati condotti fino all’area di Timpazzo dove sono collocate le vasche dismesse di Ato”.

Proprio sulle due vasche, ancora in carico ad Ato, e sulla fase post mortem, sono tanti i punti interrogativi ai quali dare risposte. In più occasioni, in tavoli tecnici ufficiali, i responsabili di Impianti Srr non si sono tirati indietro rispetto alla possibilità di occuparsene direttamente. E’ una vicenda che per ora non ha una conclusione ben delineata. Il commissario liquidatore di Ato, Giuseppe Lucisano, a sua volta intende completare le attività previste per la messa in sicurezza e la gestione della fase post mortem. L’amministrazione comunale, in questo frangente impegnata nella trattativa con Ato per formalizzare la transazione sul debito da oltre quindici milioni di euro generato da mancati pagamenti del passato, ha escluso qualsiasi ipotesi di accollo delle vasche A-B e C-D.

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