Comunità e strutture per disabili, 2 milioni di euro all’anno dalle casse del Comune: chiesta una verifica

 
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Gela. Oltre due milioni di euro all’anno per coprire i costi di comunità e strutture protette nelle quali trasferire minori a rischio, donne in difficoltà e disabili mentali. Un report su costi e cooperative. Strutture gestite da cooperative che ricevono i fondi economici direttamente dalle casse del comune. Costi decisamente alti e, non a caso, l’assessore Pietro Lorefice ha deciso di chiedere un report completo su cooperative, strutture e somme legate proprio alla gestione di questi servizi. “Ho chiesto agli uffici – dice – di preparare un report completo. Dobbiamo verificare ogni singola voce”. La media dei costi sostenuti annualmente da Palazzo di Città viene confermata anche dalla dirigente del settore servizi sociali Maria Morinello. “Per quanto riguarda i minori che vengono trasferiti in comunità protette su indicazione dei tribunali – spiega – il comune spende circa un milione di euro. Altrettanti, solo per i disabili mentali. Ovviamente, le cooperative che gestiscono le strutture devono essere regolarmente iscritte in un albo regionale e rispettare parametri di legge”. Negli ultimi anni, inoltre, diverse comunità ospitano migranti arrivati in Italia per chiedere asilo politico. “In questi casi, soprattutto per i programmi Sprar – conferma la dirigente – l’ente comunale si limita solo a trasferire le somme stanziante dal ministero e destinate alle cooperative che gestiscono comunità e strutture per migranti”. 

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