Cosa nostra si stava riorganizzando, 6 fermi a Gela e Niscemi: arrestato Barberi

 
0

Gela. Un giovane rampante e i boss storici. Con l’operazione Antimafia Fenice la squadra mobile nissena ritiene di aver stroncato sul nascere la riorganizzazione di un gruppo malavitoso a Niscemi. Sei le ordinanze eseguite nella notte in collaborazione con il commissariato di polizia di Niscemi.

L’accusa è di associazione mafiosa, porto di armi ed esplosivo, danneggiamento ed estorsione. In manette il gelese Alessandro Barberi, 62 anni, consuocero del boss Piddu Madonia, e cinque niscemesi: Alberto Musto, originario di Vittoria, 27 anni, Luciano Albanelli di 36 anni, Fabrizio Rizzo, 41 anni, Salvatore Blanco, 48 anni, e Alessandro Ficicchia, 37 anni. Tutti i fermati erano liberi.

La Squadra Mobile di Caltanissetta, in collaborazione con il Commissariato di Niscemi, coordinata dalla Dda nissena, ha permesso di ridisegnare l’attuale assetto di Cosa nostra dopo l’arresto dell’ultimo dei suoi capi storici niscemese, Giancarlo Giugno, perché colpito da provvedimento restrittivo nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Rewind”.

Premesso che cosa nostra di Niscemi da sempre ha vantato antichi e stretti rapporti con l’omonima consorteria mafiosa gelese, è stato accertato che i rapporti hanno continuato ad essere mantenuti costantemente anche di recente; come risulta infatti dalle  indagini esisteva uno stretto connubio tra il noto boss di Niscemi, Giugno fino a prima del suo arresto, e l’attuale reggente di cosa nostra gelese Alessandro Barberi, scarcerato il 24 giugno 2011, la cui amicizia è risalente nel tempo.

I pentiti hanno detto che Barberi era diventato il reggente provinciale di Cosa nostra. Dopo l’arresto del boss niscemese, la riorganizzazione del gruppo criminale locale  era contrassegnata da una sorta di continuità col passato, sotto l’egida del capo mandamento, Barberi, da cui dipende anche la famiglia di Niscemi.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here