Furti al porto rifugio e nell’area Eni, scelto un perito per le intercettazioni: sono diciotto gli imputati

 
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Gela. Sarà un perito a trascrivere il contenuto delle intercettazioni, alla base dell’indagine che condusse ad individuare un presunto giro di furti tra il porto rifugio e l’area industriale Eni. L’indagine. Il giudice Tiziana Landoni, in attesa che vengano messi a disposizione tutti i faldoni, ha già scelto il tecnico che si occuperà di valutare l’intero materiale investigativo. A giudizio, ci sono Giuseppe Caci, Rocco Bagnato, Vincenzo Belgiorno, Pietro Carrubba, Rocco Casisi, Massimo Di Blasi, Francesco Di Corrado, Gabriele Di Mauro, Emanuele Giacchi, Michele La Ceda, Salvatore Incorvaia, Rosario Novembrini, Emanuele Raitano, Giuseppe Raitano, Manuel Scilio, Maria Selvaggio, Vincenzo Scordio e Renato Trainito. L’indagine venne condotta dai militari della guardia di finanza, coordinati dai magistrati della procura. Lo scorso aprile, venne chiesto il proscioglimento immediato di uno degli imputati, ovvero Luigi Riccio, in base a quanto contenuto in una memoria difensiva presentata dal difensore, l’avvocato Antonio Gagliano. Altri quattro indagati, invece, hanno scelto di patteggiare, dopo le richieste arrivate dai difensori. Tutto nacque da diverse segnalazioni di furti, soprattutto di carburante e materiale da lavoro, segnalati da funzionari Eni ma anche da semplici diportisti. Nel pool di difesa, ci sono anche i legali Giovanna Zappulla, Raffaella Nastasi, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Flavio Sinatra, Giusy Troni e Grazia Fausciana, Francesco Enia, Salvo Macrì, Giovanni Cannizzaro e Stefania Valente.

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