I licenziamenti all’Eurotec, gli operai in sit-in davanti all’azienda: “Abbiamo informato il prefetto, non rinunciamo al nostro lavoro”

 
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Gela. Dopo la rottura definitiva di ieri, all’ufficio provinciale

del lavoro, la protesta degli operai Eurotec si è spostata davanti alla sede aziendale di contrada Brucazzi.

La protesta in contrada Brucazzi. Cantieri fermi e operai in sit-in permanente. La proprietà del gruppo metalmeccanico ha confermato la volontà di tagliare almeno ventisei posti di lavoro. E’ una delle misure previste nel piano di ristrutturazione, redatto a seguito del concordato preventivo avviato per cercare di tamponare lo stato di crisi della società, tra le più importanti dell’intero indotto Eni. “Ormai siamo diventati numeri – dicono gli operai davanti all’ingresso della sede aziendale – i sindacati hanno proposto ammortizzatori sociali come la cassa integrazione che possono evitare i licenziamenti, soprattutto in un’area di crisi complessa. La proprietà non ne vuole sapere. Fino a qualche anno fa, ci dicevano che eravamo tutti parte della stessa famiglia e, adesso, non serviamo più”. A spingere per l’eventualità della cassa integrazione sono stati anche i funzionari dell’ufficio provinciale del lavoro. “Intanto, il verbale della riunione di ieri – dicono ancora i lavoratori – è stato trasmesso alla prefettura di Caltanissetta. Adesso, attendiamo una convocazione. A questo punto, c’è un problema di ordine pubblico. Le nostre famiglie non si possono permettere di vivere senza nessun reddito”. I segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm, Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, hanno respinto l’ipotesi dei licenziamenti. Il gruppo, invece, ha ribadito la scelta, giustificata con il tentativo di ridurre i costi. Per questa ragione, i tagli avranno efficacia immediata. La vicenda Eurotec, senza un’intesa, rischia nuovamente di estendersi all’intero indotto di raffineria. Gli operai in sciopero non escludono nuove azioni di protesta. “Siamo amareggiati – concludono – soprattutto dalla presunzione dimostrata dalla proprietà. Noi abbiamo accettato di attendere i pagamenti arretrati, soprattutto per non pesare sui conti, e questo è il loro ben servito. Speriamo che la prefettura ci aiuti a fare chiarezza sull’intera vicenda”.

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