L’inchiesta antimafia “Agorà”, per Emanuele Palazzo chiesta la libertà vigilata

 
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Gela. Dopo la recente scarcerazione e in attesa del giudizio di appello bis, Emanuele Palazzo va sottoposto alla misura della libertà vigilata. La libertà vigilata. La richiesta, davanti ai giudici del tribunale di sorveglianza di Caltanissetta, è stata formulata dai magistrati della procura generale. Palazzo venne arrestato al termine del blitz antimafia “Agorà”, con l’accusa di essere il leader della nuova stidda. Dopo due condanne, sia in primo che in secondo grado, è arrivato l’annullamento dalla Corte di Cassazione. I giudici di appello, così, dovranno rideterminare l’ammontare della pena.  La scadenza dei termini di fase, nelle scorse settimane, ne ha consentito la scarcerazione. Palazzo è attualmente libero e i suoi legali di fiducia si sono opposti alla richiesta formulata dalla procura generale, escludendo che possano esserci i requisiti di pericolosità, necessari a giustificare l’applicazione della misura. I giudici nisseni decideranno entro i prossimi giorni.

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