La rinata famiglia Rinzivillo, niente ricusazione del giudice: gli indagati verso riti alternativi

 
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Gela. Ricusazione respinta e, adesso, i difensori dei diciassette indagati, tutti coinvolti nel blitz antimafia “Malleus”, valuteranno l’ipotesi di eventuali riti alternativi. Non passa la ricusazione. L’udienza preliminare, infatti, continuerà ad essere tenuta dal giudice del tribunale di Caltanissetta Francesco Lauricella. Il magistrato era stato ricusato dai difensori, ad eccezione dell’avvocato Giacomo Ventura che ha scelto di non sollevare l’eccezione, perché negli scorsi mesi si era già pronunciato sull’esistenza del rinato clan Rinzivillo, al centro del blitz “Malleus”, condannando Davide Pardo e Roberto Di Stefano, a loro volta accusati di essere ai vertici della famiglia mafiosa. Nel blitz vennero coinvolti lo stesso Davide Pardo, Alessandro Pardo, Vincenzo Florio, Massimo Gerbino, Baldasarre Nicosia, Giacomo Gerbino, Antonio Radicia, Ivan Angelo Casciana, Domenico Trespoli, Giuseppe Mangiameli, Giuseppe Placenti, Valerio Longo,  Roberto Cosentino, Giuseppe Schembri, Gaetano Smecca e Giuseppe Domicoli. Parallelamente, si è aperto un procedimento davanti al gup David Salvucci solo per quattro degli indagati, tutti accusati di detenzione di armi. In base alle indagini concluse lo scorso giugno, tutti gli indagati avrebbero fatto parte della famiglia mafiosa dei Rinzivillo, finanziata per il tramite dello spaccio di droga. Nel pool di difesa ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Flavio Sinatra, Salvo Macrì, Cristina Alfieri e Giovanni Lomonaco. Si tornerà in aula il prossimo 27 gennaio. 

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