Lavoratori non pagati e la loro banca autorizza le scoperture: Effetti della crisi

 
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Gela. Le loro imprese non li pagano con regolarità e, così, davanti a situazioni di crisi sempre più marcate, alcuni istituti di credito hanno scelto di elevare la soglia degli sconfini di molti clienti, in prevalenza dipendenti di aziende locali.

“Questa – spiega l’operatore bancario Fabio Collorà – è la linea scelta dai vertici del nostro istituto di credito. Abbiamo registrato difficoltà sempre maggiori da parte dei clienti, così gli andiamo incontro”.
La crisi sta travolgendo i lavoratori edili e, allo stesso tempo, gli operatori della formazione.
“L’edilizia, il commercio, l’agricoltura – continua Collorà – sono in difficoltà. La nostra intenzione, davanti a simili realtà, non è certo quella di rovinare le famiglie. Abbiamo deciso di essere più flessibili e assicurare sconfini che diventano necessari per le spese di ogni giorno”.
Senza stipendi, tutto diventa molto difficile. Spesso, sono le pubbliche amministrazioni che non pagano: in altri casi, invece, le aziende private, non ricevendo i fondi dai loro committenti, fanno fatica ad assicurare le retribuzioni destinate agli operai.
“Sono tante le aziende locali in difficoltà – ammette l’operatore bancario – ci sono gli edili ma, allo stesso tempo, ci sono molti formatori del Cnos Fap che non possono assicurare la regolarità di un tempo proprio perché impossibilitati a ricevere i pagamenti dovutigli. Le situazioni difficili che si presentano ai nostri sportelli sfiorano, all’incirca, il quaranta percento dei casi”.

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