“Mio cugino ha sparato per uccidermi!”: Agricoltore sentito dai giudici

 
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Gela. Avrebbe sparato addosso al cugino Biagio Cosenza al culmine di una serie di tensioni legate alla spartizione di un podere in contrada Gibilmuto. Per questa ragione, ieri mattina, il sessantottenne Giuseppe Cosenza

è comparso davanti alla corte presieduta dal giudice Paolo Fiore, affiancato dai magistrati Fabrizio Molinari e Manuela Matta.
Proprio la vittima del tentato omicidio contestato dai magistrati della procura ha deposto, rispondendo anche alle domande formulate dal pm Elisa Calanducci. “Ricordo molte bene le urla e le minacce di mio cugino – ha detto l’agricoltore – a un tratto, mentre chiedevo spiegazioni sulla presenza di estranei nel terreno, ha iniziato a sparare. Mi ha colpito di striscio ad un braccio e ha mirato anche alla mia automobile. Sono riuscito a scappare e a raggiungere, con un passaggio di fortuna, la caserma dei carabinieri”.
L’agricoltore colpito da uno dei proiettili che sarebbero stati esplosi dalla pistola si è costituito parte civile con l’avvocato Nicoletta Cauchi. Durante l’udienza, sono stati ascoltati diversi carabinieri che, nel giugno di due anni fa, si trovarono davanti lo stesso Biagio Cosenza ancora insanguinato.
La difesa dell’imputato Giuseppe Cosenza ha contestato, in parte, la versione resa in aula da quella che, secondo la procura, avrebbe dovuto essere la vittima dei proiettili esplosi. “Lei – ha chiesto l’avvocato Rocco Fasciana che assiste proprio Giuseppe Cosenza – è sicuro di non aver mai minacciato suo cugino?”.
Domanda alle quale Biagio Cosenza ha risposto negativamente. Il giudice Paolo Fiore, comunque, ha deciso di rinviare all’udienza del prossimo 5 dicembre: sarà sentito l’imputato.

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